Quello dei servizi di musica in streaming è un palcoscenico popolato ormai da svariati attori, il quale ha saputo ben attirare l’attenzione nel corso degli ultimi anni e in special modo durante il periodo di pandemia da Covid-19, complice la riduzione dei contatti sociali e la conseguente necessità di intensificare i “passatempo” tra le mura domestiche. Tra le varie soluzioni parte della categoria, alcune di esse riescono però a spiccare più di altre.
Apple Music a quota 79 milioni di abbonati, è il 15% degli abbonamenti
Evidente dimostrazione di ciò è data dai risultati della ricerca recentemente condotta da MIDiA Research, secondo cui Apple Music è il secondo servizio di musica in streaming più popolare al mondo dopo Spotify.
Più precisamente, durante il periodo preso in considerazione dalla ricerca, ovvero il secondo trimestre del 2021, sono state ben 523,9 milioni le persone che si sono abbonate a uno dei vari servizi di streaming musicale disponibili, con una crescita del 26,4% rispetto allo stesso periodo del 2020. In questo scenario, Apple Music rappresenta circa il 15% degli abbonamenti, il che sta a significare che ha raggiunto e superato i 78 milioni di abbonati.
Le cifre raggiunge da Apple Music sono sicuramente importanti e indice del successo che il servizio sta riscuotendo, ma non si avvicinano ancora a quelle della capolista Spotify, che nel periodo fino al secondo trimestre del 2021 aveva più di 160 milioni di abbonati, ovvero più del doppio rispetto a quelli di Apple, con una quota di mercato del 31%.
Da notare che la ricerca ha preso in esame pure gli servizi disponibili aventi maggiore popolarità: al terzo posto in classifica troviamo Amazon Music con una quota di mercato del 13%, seguita da YouTube Music all’8% e Deezer al 2%. Ci sono anche altri servizi per lo streaming musicale, come Tencent Music e Yandex, che però in Italia non vengono usati.