Con il rilascio di iOS 8.4 e OS X 10.10.4, con l’avvento di iTunes 12.2 e l’ archiviazione di Beats , Cupertino ha ufficialmente dato il via alle danze: mentre Radio Beats 1 ha iniziato le trasmissioni, seppure con qualche intoppo , Apple Music , il servizio con cui la Mela tenta di recuperare il terreno perduto sul competitivo e fruttuoso mercato dello streaming musicale, è disponibile in prova gratuita per tre mesi.
Contestualmente all’installazione, Apple propone fin da subito di selezionare la modalità di iscrizione al servizio: come annunciato al momento del lancio, si potrà scegliere fra l’abbonamento ordinario (9,99 euro) e il piano di fruizione dedicato esplicitamente al nucleo familiare (14,99 euro per sei persone): il pagamento sarà automatico allo scadere dei tre mesi di prova, salvo approfittare della disattivazione la cui procedura gli osservatori si sono già affrettati a segnalare .
Apple Music, poi, comincia col documentarsi sulla musica apprezzata dall’utente: una volta selezionati i generi d’elezione, una volta scelto se sincronizzare o meno la propria libreria iTunes, la tab Per Te è pronta a fare il proprio dovere, dimostrando come gli algoritmi e gli umani addetti alla selezione di Cupertino sappiano tracciare un profilo preciso dell’ascoltatore, e suggerire brani di suo gradimento, anche confezionati in playlist coerenti con le attività che ciascuno può svolgere nel corso della giornata.
È invece nella tab Novità che Apple può vantare i risultati del proprio travagliato processo di negoziazione con le etichette per il licensing, tra esclusive e selezioni ad opera di critici di settore.
Radio , poi, completa l’offerta con Beats 1, morigerata, aperta ai suggerimenti e supportata dalla pubblicità , e altre stazioni, alcune delle quali ereditate dal corrispettivo iTunes, ad accompagnare la quotidianità di chi vuole fruire della musica senza sobbarcarsi l’onere della scelta , in una strategia che accomuna Apple Music alla nuova versione di Spotify .
Alle platee più focalizzate sulla musica come espressione di una scelta, invece, Apple Music propone la sezione Musica per lo streaming di album e dei brani della propria libreria, per la creazione di playlist personalizzate, sovrapponendosi in parte al servizio iTunes Match.
Sullo sfondo, Connect : il social network erede di Ping servirà probabilmente ad alimentare offerte promozionali veicolando i rapporti tra fan e artisti, ma per ora risulta ancora sguarnito.
Al momento il servizio è disponibile per utenti Apple e per utenti Windows, mentre l’applicazione dedicata ad Android, salvo hack che già consentono di sintonizzarsi su Beats 1 o di fruire della programmazione su Spotify, si confronterà con le platee solo in autunno, al termine del periodo di prova. Tra diffidenze ed entusiasmi , analisi degli umori della società civile connessa e comparazioni , gli utenti hanno iniziato a maturare le proprie opinioni. Apple, dal canto suo, è convinta di poter imporre il proprio marchio sul mercato dello streaming, anche a costo di mettere da parte il business dei download che ha fatto grande iTunes. Gli analisti sono pronti a scommettere .
Gaia Bottà