Non ci sarebbe stata alcuna modifica alle linee guida dedicate ai vari sviluppatori, nessun cambiamento radicale delle regole d’accesso al suo sconfinato application store . Apple ha subito risposto alle indiscrezioni pubblicate dal New York Times , in particolare sulla decisione di estromettere l’ app Sony Reader dalla sua piattaforma mobile .
Ad intervenire è stata Trudy Muller, portavoce dell’azienda di Cupertino: il bando riguarderebbe tutte quelle app che vengono realizzate per l’acquisto di contenuti – esempio, un ebook – in un marketplace terzo che vada a sfruttare lo spazio offerto dall’app store . Le transazioni dovranno invece sfruttare il sistema noto come in-app purchase .
Una regola introdotta da Apple lo scorso anno, al paragrafo 11.2 delle sue App Store Review Guidelines : “Le app che per l’acquisto di contenuti e servizi utilizzano un sistema diverso da quello previsto dalle API in-app purchase verranno respinte”. E, al paragrafo 11.3: “Le app che utilizzano in-app purchase per la distribuzione di beni e servizi consumati al di fuori dell’applicazione stessa saranno respinte”.
L’articolo del NYT aveva sottolineato come Apple avesse deciso di lasciar fuori dal suo ecosistema l’applicazione Sony Reader, realizzata dal colosso nipponico per la lettura di ebook su dispositivi come iPhone e iPad. Libri da acquistare su una piattaforma diversa da quella gestita da Cupertino.
La Mela non avrebbe dunque cambiato alcunché, solo ricordato ai vari sviluppatori di prevedere gli acquisti seguendo le regole suggerite dalle API legate all’in-app purchase . In sostanza, di pagare il pedaggio per avere accesso alle popolari strade costruite da uno degli store più popolati. In un comunicato apparso sul suo sito ufficiale, Sony ha ufficialmente invitato l’azienda di Cupertino al dialogo.
C’è chi è tornato a parlare della futura permanenza dell’ app gestita da Amazon per la sua piattaforma di distribuzione Kindle. Gli utenti hanno infatti la possibilità di acquistare libri su un sito esterno, e non secondo la logica degli acquisti interni. Amazon dovrebbe in sostanza iniziare a versare nelle casse di Apple il fiorino della sua sopravvivenza.
Mauro Vecchio