Indirizzata al Chief Financial Officer (CFO) Peter Oppenheimer, una breve comunicazione dalla statunitense Securities and Exchange Commission (SEC) per liberare Apple dalla morsa del fisco dopo le accuse di evasione con il trasferimento dei suoi capitali su conti offshore. Le ultime documentazioni inviate dall’agenzia federale confermano la totale assenza di comportamenti illeciti da parte dell’azienda di Cupertino .
“Paghiamo tutte le tasse che dobbiamo, ogni singolo dollaro”, aveva spiegato il CEO Tim Cook al cospetto della sottocommissione permanente al Senato degli Stati Uniti. Apple era stata accusata di aver trovato il “Santo Graal dell’evasione fiscale”, con una serie di trucchi finanziari per evitare il pagamento delle tasse negli USA su un totale di circa 74 miliardi di dollari .
Dallo spostamento della proprietà intellettuale nei cosiddetti paradisi fiscali – in modo da esportare i suoi prodotti negli States per evitare la tassazione americana – ai vari conti bancari aperti nei Caraibi o alle Isole Cayman, Apple era finita nel mirino del fisco statunitense per lo sfruttamento del regime di tassazione favorevole (12,5 per cento) previsto nella Repubblica d’Irlanda .
Lo stesso Cook ha ribadito che le divisioni irlandesi di Apple hanno generato la quasi totalità dei 40 miliardi di dollari fatturati a livello internazionale . La SEC non ha trovato alcun comportamento illecito nella gestione dei bilanci da parte della Mela, che già ha versato quasi 7 miliardi di dollari al fisco statunitense. La questione fiscale resterà comunque spinosa per altri grandi operatori del web, da Google a Facebook nelle grinfie delle autorità europee.
Mauro Vecchio