Il Federal Security Service (FSB) della Russia ha scoperto un’operazione di spionaggio effettuata dalla National Security Agency (NSA) degli Stati Uniti con la collaborazione di Apple. L’agenzia statunitense avrebbe usato un malware che sfrutta vulnerabilità presenti negli iPhone come backdoor. Nel comunicato ufficiale non ci sono dettagli tecnici.
Spionaggio tramite iPhone
Il servizio federale per la sicurezza russo non ha svelato nessuna informazione sul malware o le vulnerabilità. Sottolinea però di aver individuato migliaia di iPhone infetti e che il malware sfrutta vulnerabilità “fornite” alla NSA da Apple. In pratica, il FSB accusa chiaramente l’azienda californiana di aver collaborato con l’agenzia statunitense.
Lo spyware è stato trovato non solo sugli iPhone dei cittadini russi, ma anche su quelli di alcuni diplomatici stranieri che si trovano in Russia e che provengono da Cina, Israele, Siria e paesi della NATO. Quindi la NSA avrebbe avviato una campagna di spionaggio sia contro i nemici storici che contro gli alleati degli Stati Uniti.
Il Ministro degli esteri russo (Sergej Lavrov) ha dichiarato:
La raccolta dei dati è stata effettuata attraverso vulnerabilità del software nei telefoni cellulari fabbricati negli Stati Uniti. I servizi di intelligence statunitensi utilizzano da decenni le società informatiche per raccogliere dati su larga scala degli utenti di Internet a loro insaputa.
L’ultima frase è un chiaro riferimento alle Big Tech (soprattutto Meta e Google), più volte accusate di violare la privacy degli utenti. Nel mese di marzo, il Cremlino ha ordinato ai funzionari di non usare gli iPhone. Le agenzie di intelligence occidentali possono raccogliere dati attraverso le vulnerabilità degli smartphone di Apple.
Aggiornamento (2/06/2023): un portavoce di Apple ha dichiarato che l’azienda non ha mai lavorato con nessun governo per inserire una backdoor in nessun prodotto e non lo farà mai.