Sebbene i contagi da Covid-19 non siano più elevati come nei mesi addietro e sebbene in generale la diffusione del virus possa essere ritenuta molto più controllata, ci sono paesi in cui la situazione continua a gravare e ciò va a riflettersi sulla produzione dei dispositivi tecnologici. È questo il caso della Cina e in particolare della città di Chengdu che è alle prese con il lockdown per bloccare la catena dei contagi ed è una delle sedi in cui i fornitori di Apple realizzano gli iPad e i MacBook, motivo per cui si rischia ancora una volta di intaccare la capacità di assemblare e vendere prodotti del gruppo.
Apple: ordini ancora a rischio per i lockdown in Cina
Il lockdown per frenare l’avanzata del virus arriva inoltre nel momento in cui fabbriche e fornitori stavano riprendendo le attività dopo le interruzioni di energia elettrica causate dalla siccità che ha duramente colpito la zona a sud ovest del Paese.
Attualmente non è chiaro quando, di preciso, verrà interrotto il lockdown: sarebbe dovuto terminare mercoledì, ma non c’è più una data esatta. Foxconn e Jabil hanno deciso di guardare allo sviluppo dei contagi e decidere di conseguenza.
A Guiyang, città della provincia di Guizhou, la situazione non è migliore. Lì sorge il Guizhou Cloud Big Data, un data center in cui confluiscono i dati dei clienti cinesi che utilizzano iCloud. Chi si occupa di gestire il complesso può passare anche più di una settimana isolato, a causa del Covid, del lockdown, e del fatto che le operazioni non possono essere fermate, ragion cui occorre isolarsi nel medesimo luogo in cui si lavora.