Sono trascorsi tre mesi da quando A123, azienda attiva nell’ambito della ricerca dedicata alle batterie per automobili elettriche, ha denunciato Apple per aver avvicinato e reclutato i propri dipendenti in maniera sleale: Cupertino a A123 sono ora vicine alla pace.
La notizia dell’accordo stragiudiziale, di cui mancano ancora i dettagli, emerge da un documento depositato presso il tribunale di Boston sede in cui si sta dibattendo il caso: oggetto del contendere, il comportamento di Apple e di cinque ex dipendenti di A123, chimici e ingegneri convinti al trasferimento in violazione delle clausole poste a tutela dei segreti industriali sulle tecnologie aziendali, che impongono delle finestre temporali tra le dimissioni da un’azienda e l’assunzione presso una concorrente.
Proprio il regime di diretta concorrenza tra Apple e A123, trapelato dall’ostinazione e dalla sistematicità con cui Cupertino avrebbe proceduto ai tentativi di storno dei lavoratori dell’azienda fin dal mese di giugno 2014, aveva alimentato speculazioni e confermato indiscrezioni riguardo alle intenzioni della Mela di voler costituire una divisione interna dedicata alle batterie, potenzialmente destinata a supportare un tentativo di approccio al mercato automobilistico.
A123, dopo i trasferimenti ad Apple dei propri ex dipendenti, è stata costretta ad interrompere dei progetti, mancando delle competenze necessarie a gestirli. Apple, nel corso del contenzioso, ha negato l’intenzione di voler danneggiare l’azienda, chiedendo che il caso fosse archiviato.
Gaia Bottà