Apple aveva sottoscritto a fine agosto un accordo con gli sviluppatori statunitensi per evitare una class action. Ora l’azienda di Cupertino ha messo tutto “nero su bianco”, modificando le linee guida di App Store per consentire di comunicare agli utenti l’esistenza di sistemi di pagamento alternativi.
Apple aggiorna le regole per i pagamenti in-app
Nel comunicato viene ancora una volta sottolineato che App Store è il luogo più sicuro dove trovare le app iOS e la migliore opportunità di business per gli sviluppatori (un chiaro riferimento alle accuse di monopolio e alla necessità di avere store alternativi). In base all’accordo extra giudiziale di fine agosto, Apple consente ora di utilizzare vari mezzi di comunicazione, tra cui l’email, per informare gli utenti della possibilità di sfruttare metodi di pagamento esterni (in questo caso non è ovviamente richiesta nessuna commissione).
È stato quindi cancellato il precedente punto 3.1.3 delle linee guida che vietava di contattare gli utenti. Il nuovo punto 3.1.3 include ora questa possibilità. È presente inoltre il punto 3.1.3 (a) relativo alle “reader app” che permettono di accedere a contenuti acquistati in precedenza. Questa seconda concessione deriva dall’accordo firmato con l’autorità antitrust giapponese all’inizio di settembre, ma valido in tutto il mondo.
Non è chiaro ancora in che modo Apple rispetterà la nuova legge approvata in Corea del Sud. In ogni caso, la novità non riguarda i pagamenti in-app. Al momento l’unico sistema consentito è quello di Apple. L’azienda ha presentato appello contro la decisione favorevole ad Epic Games.
Un secondo aggiornamento delle linee guida riguarda gli eventi in-app (punto 2.3.13) che verranno introdotti con iOS 15.1. Il nuovo punto 5.1.1 (x) consente invece agli sviluppatori di chiedere agli utenti alcune informazioni base, come nome o indirizzo email, ma la richiesta deve essere opzionale e non deve precludere l’uso dell’app.