All’inizio di maggio 2022, la Commissione europea aveva inviato la comunicazione degli addebiti per elencare le criticità riscontrate durante l’indagine su Apple Pay. L’azienda di Cupertino ha fornito un elenco di impegni che promette di rispettare per 10 anni. Le parti interessate devono ora inviare i commenti entro un mese dalla pubblicazione degli impegni sulla Gazzetta Ufficiale.
Accesso al chip NFC con app di terze parti
Apple Pay è attualmente l’unica soluzione di pagamento che può accedere al chip NFC integrato in iPhone e iPad. La Commissione europea ha avviato un’indagine il 16 giugno 2020 per verificare l’eventuale violazione delle regole antitrust. Quasi due anni dopo è stato accertato l’abuso di posizione dominante da parte di Apple, in quanto non permette alle app di terze parti di accedere al chip NFC. Questa limitazione è vietata anche dal Digital Markets Act.
Dopo aver ricevuto la comunicazione degli addebiti, l’azienda di Cupertino ha proposto i seguenti rimedi:
- Accesso al chip NFC da parte delle app di terze parti attraverso una serie di API, senza utilizzare Apple Pay o Apple Wallet
- Applicazione degli impegni a tutti gli sviluppatori europei e a tutti gli utenti iOS con un Apple ID registrato in Europa. Apple non impedirà l’uso di queste app nei negozi al di fuori dell’Europa
- Disponibilità di funzionalità aggiuntive, inclusa l’impostazione predefinita delle app di pagamento e l’autenticazione con Face ID
- Criteri di ammissibilità equi, oggettivi, trasparenti e non discriminatori per garantire l’accesso NFC agli sviluppatori di app terze parti
- Meccanismo di risoluzione delle controversie, in base al quale esperti indipendenti esamineranno l’eventuale diniego di accedere al chip NFC
Apple Pay sarà quindi finalmente accessibile a tutte le app di pagamento. Se Apple non rispetterà gli impegni, la Commissione europea potrà infliggerà una sanzione fino al 10% delle entrate annuali globali.