Per la seconda volta in quasi due mesi, l’ufficio statunitense dei brevetti e dei marchi registrati (USPTO) ha dichiarato “non valido” un brevetto di Apple, respingendo le tesi presentate dalla Mela nell’estenuante battaglia legale con il produttore coreano Samsung. Con una decisione preliminare – il colosso di Cupertino potrà ora rivolgersi a un tribunale federale, fino alla Corte Suprema – i vertici dell’USPTO hanno dunque respinto la paternità di quello che molti hanno definito “il brevetto di Steve Jobs” .
Depositato nella primavera del 2008, il brevetto numero 7,479,949 tutela una specifica tecnologia per l’interazione euristica tra le dita umane e lo schermo touch di un dispositivo mobile . In cima alla lista dei suoi inventori il compianto CEO di Apple Steven P. Jobs. Questa decisione segue quella della fine dello scorso ottobre, quando lo stesso Ufficio brevetti statunitense aveva dichiarato “non valido” quello relativo al cosiddetto rubber band , che avrebbe presentato due specifiche tecniche già esistenti prima che Cupertino ne richiedesse la paternità.
In attesa di un eventuale ricorso, Apple è tornata in aula per l’ennesimo round con Samsung, ascoltando il nuovo parere del giudice californiano Lucy Koh dopo la maxi-multa da oltre 1 miliardo di dollari comminata al produttore asiatico nello scorso agosto. “Credo sia giunto il momento di una pace globale – ha sottolineato Koh con una punta di frustrazione – Sarebbe una cosa positiva per i consumatori, per l’industria, e per entrambe le parti in causa”.
A sorpresa , i legali di Samsung hanno mostrato un approccio pacifico, all’insegna della collaborazione per arrivare ad una composizione. La palla sarebbe tra le mani di Apple, che vorrebbe aumentare la sanzione pecuniaria e soprattutto imporre un blocco delle vendite statunitensi ai dispositivi basati su Android. Meno di un mese fa, i vertici di Samsung avevano respinto qualsiasi ipotesi di pace con la Mela, come quella invece siglata dalla taiwanese HTC.
Mauro Vecchio