Modificando una tradizione di lunga data, Apple ha deciso di apportare un cambiamento alla gestione delle versioni preliminari del proprio software: fino a oggi occorreva essere sviluppatori certificati ( previo pagamento di una quota annuale) per scaricare le beta di Cupertino, o fare parte di un ristretto gruppo di utenti selezionati per accedere in anticipo alle release future dell’OS della Mela. Da oggi, invece, almeno per OS X non è più così : il sistema operativo desktop può essere scaricato in beta da chiunque si registri, con il proprio Apple ID, al programma apposito .
Chi si iscrive, dopo aver accettato specifiche clausole relative alla riservatezza di quanto vedrà e proverà sul proprio PC, non deve far altro che inserire il proprio account con cui già accede a iTunes e scaricare una piccola app da installare sul proprio Mac (che deve già avere a bordo Mavericks). In questo modo il sistema operativo viene modificato per accettare anche versioni preliminari dei programmi direttamente tramite “Aggiornamento Software”: immediatamente il sistema propone la release 10.9.3 di OS X (che probabilmente sarà rilasciata più avanti, in concomitanza circa della WWDC del 2 giugno prossimo) e una versione sperimentale di iTunes. È addirittura possibile ipotizzare che, in futuro, chi si iscrive al programma possa avere accesso alle versioni preliminari delle revisioni di OS X: alla WWDC dovrebbe essere presentato il successore di Mavericks, dunque occorre attendere poco più di un mese per capire come andrà in tal senso.
L’accordo di riservatezza tuttavia impone massimo riserbo su quanto si vedrà girare sulla propria macchina: non si possono discutere in pubblico le funzioni testate, non si possono pubblicare schermate del software, non si può scrivere su blog o twitter nulla di quanto i fortunati beta-tester potranno provare in anteprima. A questo si aggiunge il fatto che pur sempre di materiale preliminare si tratta: installare queste versioni beta sul PC utilizzato per lavoro equivale ad assumersi rischi imprevedibili , come Apple stessa specifica nelle note di rilascio. Nulla che un buon backup non possa risolvere, ma prevenire è meglio che curare. ( L.A. )