In occasione della WWDC 2023 che prenderà il via nella giornata odierna, tra le varie novità attese, Apple potrebbe annunciare un’importante modifica a Siri, decidendo di mandare in pensione l’attuale comando vocale “Ehi Siri” utilizzato per attivare il suo assistente virtuale, al fine di renderlo molto più simile a quanto proposto dalla concorrenza.
Apple: addio a “Ehi Siri”?
A rendere nota la cosa è stato, nel corso delle ultime ore, Mark Gurman di Bloomberg. Il noto giornalista ha infatti informato che la modifica della celeberrima frase potrebbe rientrare tra gli annunci odierni del keynote.
A tal riguardo, ricordiamo che già a novembre scorso Gurman aveva riferito che Apple stava lavorando a un modo per consentire a Siri di comprendere i comandi e rispondere a essi senza la necessità di sfruttare la la frase d’attivazione “Ehi Siri”, mettendo gli utenti in condizione di interloquire con l’assistente vocale semplicemente pronunciando “Siri”, e che la modifica sarebbe stata introdotta durante il 2023 o al più tardi nel corso del 2024.
Riportiamo di seguito, in forma tradotta, quanto espressamente dichiarato da Gurman.
L’azienda sta lavorando a un’iniziativa per eliminare la parola “Ehi” nella frase di attivazione in modo che un utente debba solo dire “Siri”, insieme a un comando. Anche se potrebbe sembrare un piccolo cambiamento, effettuare il passaggio è una sfida tecnica che richiede una quantità significativa di formazione sull’intelligenza artificiale e lavoro di ingegneria sottostante.
La complessità implica che Siri sia in grado di comprendere la frase singolare “Siri” in più accenti e dialetti diversi. Avere due parole – “Hey Siri” – aumenta la probabilità che il sistema rilevi correttamente il segnale.
È importante notare che la modifica in questione contribuirebbe a rendere Siri molto più simile all’assistente vocale di Amazon, il quale, come noto, può essere attivato iniziando un comando semplicemente pronunciando “Alexa”, senza aggiungere altro.
Gurman ha altresì aggiunto che Apple sta lavorando pure a integrazioni più profonde con app e servizi di terze parti, al fine di rendere Siri ancora più performante, andando a fornire una migliore assistenza grazie a un contesto aggiuntivo.