La Apple post-Jobs è spesso accusata di aver perso la propria vena innovativa. Sebbene il “genio” di Jobs sia innegabile, personalmente non ho mai trovato troppo sensati certi paragoni, per una lunga serie di motivi… ma non è questo ciò di cui vorrei parlarvi oggi. Si avvicina la WWDC (Worldwide Developers Conference), l’annuale conferenza mondiale degli sviluppatori del mondo Apple, e oltre agli argomenti prettamente software, ci si chiede anche quali novità hardware vorrà mostrare Apple ai propri utenti, ammesso che nel corso del keynote di apertura ci sia spazio, tra le varie novità, per parlare anche di hardware.
Di carne al fuoco ce ne sarebbe parecchia, perché ultimamente (complice anche l’aumento della linea di prodotti a listino) le cadenze degli aggiornamenti nel mondo Mac si sono dilatate , e anche per quanto riguarda gli iPhone pare che il restyling completo del dispositivo sia destinato ad essere realizzato a cadenza triennale, non più biennale com’è stato finora con i modelli “S”.
Ma se per l’iPhone (al di là delle nuove forme o degli aggiornamenti del solo hardware) l’appuntamento è comunque fissato in autunno per l’arrivo del nuovo modello, per i Mac non c’è mai stata una data fissa per gli annunci, anche se spesso è stata proprio l’apertura della WWDC a fare da trampolino di lancio per la presentazione di nuovi modelli.
Non è quindi un caso che, proprio nelle scorse settimane, siano apparse in rete delle foto che ritraggono un presunto nuovo modello di MacBook Pro , che potrebbe essere classificato come il restyling più innovativo degli ultimi anni della Mela, perlomeno sulla linea dei MacBook Pro.
Parlare di “innovazione” su un portatile ormai consolidato e perfezionato di anno in anno non è semplice: i MacBook Pro (tra le prime macchine a migrare verso Intel ) hanno guadagnato progressivamente, autonomia, schermi Retina, dischi SSD, trackpad Touch Force, e molti altri piccoli dettagli… dove starebbe quindi l’innovazione in arrivo ora? Da quando emerso nelle fotografie, si parla di due dettagli: la barra dei tasti funzione sostituita da una barra touch con tecnologia OLED , e l’impiego massiccio delle nuove USB-C che potrebbero rimpiazzare completamente tutte le altre porte.
Possono bastare queste due novità, indiscrezioni ancora da confermare, per definire innovativo un portatile? Beh, la risposta non è certo immediata, anche perché il concetto stesso di “innovazione” passa per diverse interpretazioni: come verrà sfruttata la nuova potenziale touchbar OLED? Come verrà personalizzata nei vari utilizzi? Possiamo fare diverse ipotesi, ma solo la WWDC riuscirà, forse, a svelare qualche mistero… Quel che è certo è che Apple, a mio avviso, non è assolutamente immobile, anzi, con l’introduzione di quattro porte USB-C in sostituzione di tutte le altre porte (alimentazione inclusa) si propone ancora una volta come promotrice di un nuovo standard, esattamente come fece ai tempi del primo iMac… e sicuramente attirerà verso di sé numerose critiche per questa scelta, esattamente come accadde nel 1999.
In ogni caso, è inutile ora indugiare sui dettagli, visto che non parliamo di nulla di certo, tantopiù che i nuovi portatili potrebbero arrivare solo più in là nel corso dell’anno, mentre è probabile che nel corso della WWDC emergano novità sulla nuova release di OS X , che per l’occasione potrebbe riguadagnare la desinenza “Mac” e tornare ad essere “MacOS X”. Si tratta di un modo per evidenziare le scelte della casa della mela , scelte che la distinguono da quelle fatte da Microsoft e Google, che per certi versi puntano ad unire in un modo più deciso il mondo mobile e quello dei computer: la prima ha scelto di far girare un unico sistema in entrambi i mondi (così da sfruttare sui tablet lo storico vantaggio guadagnato nel mondo dei PC) mentre le seconda punta a portare le app Android nel mondo dei ChromeBook (così da sfruttare il vantaggio guadagnato nel settore mobile). Apple prosegue invece la sua strada volta a mantenere ben distinti i due mondi, proponendo applicazioni specifiche e diversamente ottimizzate per Mac e iOS, ma sfruttando Handoff e iCloud per dare continuità alle proprie attività tra i vari sistemi, in modo automatico e trasparente: posso iniziare a scrivere un articolo con Pages sull’iPad Pro, magari durante un viaggio aereo, e continuarlo sul Mac appena arrivo in hotel, sfruttando nel modo migliore entrambi i dispositivi, ed eventualmente passando anche dalle WebApp disponibili via browser nell’account iCloud. Non so se a livello strategico e commerciale si rivelerà una scelta vincente, ma a mio avviso lo è dal punto di vista della cosiddetta “user experience”, in quanto consente di sfruttare la meglio le possibilità offerte dai diversi dispositivi, senza scendere a compromessi di usabilità in nessun verso. Credo che Apple stia cercando di offrire il meglio proprio sotto questo aspetto, e credo che MacOS X 10.12 andrà proprio in questa direzione implementando, tra le varie cose, anche Siri sui Mac.
Ovviamente alla WWDC ci sarà molto di più riguardo software e sistemi operativi, e anche continuando a parlare di hardware sono attese altre possibili novità, sia nel mondo dei portatili, che dei desktop, che dei monitor… Cupertino offre portatili Retina e iMac 5K, ma sui monitor è ancora a risoluzioni lontane dal Retina, anche a causa di alcuni limiti tecnici relativi alla specifica 1.3 di DisplayPort e della relativa disponibilità di chipset compatibili. Ma di questo forse di parlerà più avanti nel corso dell’anno.
Ora non resta che attendere una settimana per scoprire quali saranno le novità della WWDC.
Domenico Galimberti
blog puce72
Gli altri interventi di Domenico Galimberti sono disponibili a questo indirizzo