Nonostante non vi siano stati comunicati ufficiali, Apple ha finalizzato l’acquisizione di Turi , una società precedentemente nota come Dato e ancor prima come GraphLab , che si occupa di piattaforme per il machine learning per sviluppatori e data scientists.
Come di consueto, non si registra alcun commento da parte di Apple in merito all’acquisizione, della quale sono piuttosto sfumati anche i contorni dei termini economici, con cifre in ballo che dovrebbero essere prossime ai 200 milioni di dollari . Turi, oltre alla piattaforma di machine learning, si occupa anche della Data Science Summit , una conferenza che si snoda su due giorni e il cui focus è sulla Data Science.
Da diverso tempo, ormai, Apple si sta interessando al mondo dell’intelligenza artificiale e del machine learning e l’acquisizione di Turi arriva dopo che nel settembre del 2015 Apple aveva già acquisito Perceptio , altra azienda specializzata in machine learning e image recognition. Ad ottobre dello stesso anno le acquisizioni sono proseguite con VocalIQ , specializzata invece in API per il linguaggio naturale. A gennaio 2016 è stata poi la volta di Emotient , il cui prodotto di punta è un software in grado di riconoscere le espressioni facciali.
Tutte queste acquisizioni sembrano incastrarsi in un puzzle perfetto con Siri al centro. In effetti, nonostante non vi siano conferme ufficiali da parte di Apple, che si trincera dietro il consueto “Apple buys smaller technology companies from time to time, and we generally do not discuss our purpose or plans”, pare che tutto converga verso il miglioramento e l’ampliamento delle funzioni di Siri , ma non solo: Apple è orientata anche verso una miglior interazione con l’utente e verso una più profonda conoscenza dell’utilizzo che questi fa del proprio device. Come lo stesso Tim Cook ha avuto occasione di dichiarare “Il machine learning sta migliorando il riconoscimento facciale e delle immagini nelle foto, la predizione delle parole nella digitazione di messaggi ed email e la consapevolezza del contesto nelle mappe. La profonda conoscenza dei nostri prodotti, inoltre, permette di riconoscere pattern d’uso e migliorare la durata della batteria”.
Fiore Perrone