Il lancio sul mercato di iPhone ha alimentato le voci che già da tempo circolano su un imminente e attesissimo aggiornamento della linea di player iPod. L’ipotesi di un iPod nano, con lo stesso design attuale ma con funzioni di cellulare, sembra essere poco plausibile (nonostante alcuni brevetti di Apple lascino aperta anche questa strada), mentre è molto più accreditato l’arrivo di una nuova generazione di iPod con schermo wide screen, interfaccia multitouch e tutte le altre novità introdotte nell’iPhone.
A differenza dell’iPhone, la cui memoria attuale è limitata a 8 GB, la nuova generazione di iPod avrebbe un hard disk di dimensioni generose e potrebbe riprodurre filmati a risoluzione maggiore di quanto non possa fare ora. Quest’ultima possibilità consentirebbe di utilizzare l’iPod come una sorta di Apple TV portatile, sia utilizzando un semplice cavo, sia utilizzando soluzioni più complete come i vari dock con tanto di telecomando. L’iPhone non ha questa possibilità, in quanto il mini-jack delle cuffie non include il segnale video, e quest’ultimo non viene trasferito nemmeno sul connettore del dock, anche se quest’ultima possibilità potrebbe essere introdotta in futuro.
Sempre parlando dei futuri iPod, Apple sembrerebbe intenzionata a dotare i nuovi lettori di connettività WiFi: diversi mesi fa ha difatti brevettato un sistema di interscambio dei dati tra dispositivi portatili. In base ad alcune indiscrezioni provenienti da chi realizza gli schermi multitouch, i nuovi iPod potrebbero arrivare molto presto, probabilmente al termine dell’estate, ma per lo stesso periodo qualcuno aveva anche ipotizzato l’arrivo dell’iPhone in Europa (nonostante non ci sia ancora alcun annuncio in merito), quindi è difficile stabilire che fine faranno quei display.
L’iPod è ormai da tempo una colonna portante delle entrate di Apple, al pari dei Mac, e l’iPhone si appresta a diventare il terzo asso della manica di Steve Jobs. Ma c’è un altro dispositivo che, nonostante il discreto successo, non è ancora riuscito a raggiungere il suo pieno target: Apple TV. Il media extender di Apple doveva rappresentare una sorta di iPod da salotto, un “raccoglitore” multimediale più semplice di un media-center in grado di entrare in tutte le case e sincronizzarsi con tutti i PC per trasmettere musica e mostrare sul televisore immagini e filmati. A mio avviso, Apple TV ha due difetti che al momento attuale la rendono poco appetibile per buona parte dei potenziali acquirenti: la mancanza di un lettore DVD e la presenza di uscite video “solo” in HDMI e video component. I televisori ad alta definizione si stanno diffondendo in questi anni ma non hanno ancora raggiunto la totalità dell’utenza, mentre i film in DVD sono presenti in tutte le case, ed è impensabile che chi possiede una discreta libreria di film in DVD si metta a convertire tutti i suoi video per poterli visualizzare su Apple TV.
Chi concorda con questa mia opinione troverà un altro prodotto Apple più interessante per un utilizzo come media-center, ovvero il Mac mini. L’uscita DVI si può collegare direttamente a molti modelli di televisore, e può essere comodamente convertita tanto in HDMI quanto in VGA, S-Video o video composito; inoltre il Mac mini è dotato di lettore DVD, e tramite il telecomando (identico a quello di Apple TV) permette di accedere a Front Row, un’interfaccia di navigazione tra i contenuti multimediali che nella nuova versione contenuta in Leopard è del tutto simile all’interfaccia di Apple TV. L’unico punto a sfavore del Mac mini rimarrebbe il prezzo, attualmente inadeguato se consideriamo che l’attuale configurazione del mini è quella di un computer immesso sul mercato quasi un anno fa.
Proprio il ritardo nell’aggiornamento, unito alla possibile sovrapposizione di mercato e alla chiara intenzione di voler supportare appieno Apple TV, hanno spinto ad ipotizzare che il Mac mini possa essere abbandonato: così facendo verrebbe lasciato campo aperto al media extender di Apple, che nelle intenzioni di Jobs dovrebbe diventare il quarto asso nella manica della società di Cupertino. Questa voce è nell’aria da molto tempo, e se per alcuni aspetti potrebbe anche avere un senso, sono in molti a credere che l’attuale Apple TV non abbia le carte in regola per soppiantare il Mac mini come media center: dopotutto anche l’iMac non beneficia di update dallo scorso settembre, ma non per questo viene dichiarato vicino alla fine.
In realtà, per quanto riguarda l’iMac ci troviamo di fronte ad una piccola anomalia. In passato ogni cambio di processore ha visto un restyling dell’intera macchina: il primo modello con G3 era un CTR, passando a G4 l’iMac è diventato il “lampadone” con LCD, ed infine il modello con G5 ha preso la forma attuale, più sobria. Il passaggio ad Intel, nonostante come cambio di processore sia da considerarsi molti più drastico dei precedenti, non ha portato con sé alcun cambiamento di design, ma con l’arrivo di Leopard può anche essere che Apple decida di dare una veste nuova a tutte le proprie macchine.
L’interfaccia di Leopard, oltre ad essere più uniforme, sarà esteticamente molto più “metallica” dell’attuale, e il sito americano (a differenza di quello italiano o delle altre localizzazioni) si è già adattato al nuovo look. Non è un caso quindi che tra le voci circolate ultimamente si parli di nuovi iMac con case in alluminio, e non è da escludere che il rinnovamento di stile coinvolga anche altre macchine (Mac mini ed Apple TV sono già parzialmente in allumino).
Cosa succederà allora al Mac mini? Se veramente Apple decidesse di eliminarlo dal mercato, credo che assisteremo ad una corsa all’ultimo modello. Diverso il caso in cui da un’ipotetica “fusione” tra Mac mini ed Apple TV dovesse uscire un prodotto in grado di soddisfare le esigenze di un pubblico più vasto.
In ogni caso i prossimi mesi saranno ancora molto densi di novità per Apple, e il valore del titolo AAPL, che i questi giorni ha raggiunto nuovi record superando i 135 dollari, potrebbe crescere ancora di più durante l’autunno grazie all’arrivo di Leopard, dell’iPhone europeo e di nuovo hardware (iPod e/o nuovi Mac).
Prima di chiudere, vorrei spendere due parole su iPhone. In giro ho letto numerose lodi ma anche diverse critiche, e buona parte di queste ultime nascono secondo me da un errore di fondo: considerare l’iPhone uno smartphone, cosa che in realtà non è. Come ho già avuto modo di dire in passato, l’iPhone è un iPod-cellulare, una versione avanzata del player portatile più venduto al mondo, un dispositivo con una interfaccia per certi versi innovativa che si appoggia su un sistema le cui potenzialità sono ancora tutte da scoprire, in parte anche per Apple. Gli aggiornamenti software che aggiungono o ne migliorano le funzionalità non tarderanno ad arrivare, e la versione europea potrebbe avere delle differenze significative rispetto al modello appena uscito in USA.
In un futuro non molto lontano l’iPhone potrà fare molto più di quello che fa ora, soprattutto considerando il fatto che per sua stessa natura è un dispositivo pensato per potersi collegare ad Internet in ogni momento: Google, ad esempio, è al lavoro su telekinesis , un applicativo che permette di controllare il proprio Mac in remoto dall’iPhone.
Domenico Galimberti
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