Apple ha comprato la piccola startup Spaces: ignota la somma investita nel gruppo, così come ignote sono le motivazioni che possono aver spinto a questa iniziativa. Quel che c’è di noto, invece, è relativo l’attività di Spaces, da cui è possibile oggi provare ad immaginare quale sarà il suo impatto una volta integrata a Cupertino e contemplata nei futuri piani di sviluppo dell’azienda guidata da Tim Cook.
Apple scommette su Spaces
Spaces nasce come team di sviluppo di soluzioni per realtà virtuale applicata in modo particolare ai parchi di intrattenimento. Recentemente, soprattutto in risposta a quanto accaduto a seguito dell’esplosione del Coronavirus, il gruppo ha saggiamente applicato le proprie tecnologie in altra direzione dimostrando grande spirito di adattamento e grande capacità di riallineare i propri asset. Con la chiusura dei parchi di divertimento a livello globale e con l’esplosione del lavoro a distanza, infatti, Spaces è uscita dal proprio ambito originario ed ha virato sullo sviluppo di soluzioni di videoconferenza (oltre a webinar e keynote): mossa intelligente, che ha regalato al gruppo un’opportunità mentre altre aziende concorrenti chiudevano i battenti virando verso la bancarotta. L’autodefinizione che il gruppo fornisce dei propri servizi sul sito ufficiale è oggi quella di un “ponte tra il mondo della realtà virtuale e Zoom, Skype, Hangout e altri“.
Spaces nasce da Dreamworks nel 2016, uno spinoff che ha camminato con le proprie gambe fino alla crisi del 2020 per poi approdare al porto sicuro di Cupertino. Ora Apple ovviamente si trincera dietro al segreto, ma non è un mistero il fatto che l’azienda da tempo pensi tanto al mondo della realtà aumentata (in auge l’ipotesi di Apple Glass presto o tardi) quanto a quella della realtà virtuale (ove Facebook, Google e altri già tentano da tempo una strada propria senza aver mai realmente sfondato).
Dentro la tecnologia e l’expertise di Spaces, insomma, Tim Cook ha ravvisato qualcosa che andava acquisito. Spaces nel frattempo ringrazia i propri utenti, spiegando che il gruppo ora “prende una nuova strada”. Quella strada porta a Cupertino e poi chissà.