Nonostante la crisi economica e le file di clienti in attesa apparentemente non nutrite come per il precedente iPhone, il gioiellino della Mela ha comunque attirato gran parte dei fan più affezionati che si sono radunati davanti agli store. Un’affluenza tale, forse anche insperata, che si è tradotta in un sovraccarico dei server ed un conseguente ritardo dell’attivazione via iTunes dei nuovi smartphone. Inoltre, nelle ultime ore è stato registrato un nuovo divieto da App Store, relativo ad un emulatore del Commodore 64.
Partendo dalla questione attivazione, ogni nuovo dispositivo deve essere abbinato ad un preciso account iTunes, una procedura che in genere richiede poco tempo ma che per molti rischia di diventare uno stop forzato di 48 ore: sarebbe questo il senso del messaggio di avviso comparso sugli schermi di alcuni dispositivi appena acquistati negli USA, un chiaro invito ad essere pazienti e a ritentare più tardi. In questo caso il motivo del ritardo è da attribuirsi con tutta probabilità alle numerose richieste giunte sui server di Apple e AT&T.
Un problema, quest’ultimo, analogo a quello in cui sono incappati i numerosi utenti già in possesso della precedente versione all’atto di aggiornare il firmware del dispositivo alla versione 3.0, evento che in maniera simile ha intasato notevolmente i server dell’azienda e costretto molti ad attendere il defluire delle richieste. Comunque, per non incrinare il rapporto con i propri clienti, l’azienda californiana avrebbe mandato non solo le scuse via email, ma anche un gradito buono omaggio del valore di 30 dollari da spendere sullo store online della Mela.
Riguarda invece le procedure di approvazione di App Store la nuova polemica scoppiata sulle applicazioni per iPhone e iPod Touch: nelle grinfie del controverso sistema di revisione delle applicazioni è finito anche un emulatore di Commodore 64 che, seppur provvisto di tutte le licenze del caso e con il benestare di Apple Europe, è stato estromesso poiché sarebbe stata riscontrata una violazione dell’iPhone SDK Agreement. In questo caso, i revisori di Apple hanno deciso di rispedire al mittente l’emulatore poiché secondo quanto previsto da una clausola del già citato accordo “un’applicazione non può lanciare altro codice eseguibile”.
Con tutta probabilità in questo caso ci si riferisce alle ROM dei vari giochi per le quali, stando a quanto dichiarato dal produttore Manomio, sarebbero state regolarmente negoziate le varie licenze. Inoltre, così come fatto notare da più parti, la decisione di Apple sarebbe discutibile dal momento che proprio su App Store sono disponibili senza alcun vincolo applicazioni del tutto simili. Difficile stabilire al momento quale sarà il futuro dell’applicazione: in tal senso si attende che Manomio si pronunci sulle proprie intenzioni che, in vista di un nuovo rifiuto, potrebbero anche considerare il sempre più crescente mercato di applicazioni per dispositivi sbloccati.
Vincenzo Gentile