Scampoli di guerra dei brevetti al di qua e al di là dell’Atlantico, dove i protagonisti sono più o meno gli stessi e insoliti alleati (Apple+Nokia) tirano la volata contro il comune “nemico” sudcoreano (Samsung). Non contenta di vincere nei tribunali ordinari, Apple pretende (di nuovo) la messa al bando dei prodotti Motorola del commercio internazionale.
Dopo aver concesso a Samsung la vittoria in merito al design di iPad , i tribunali britannici hanno ora cattive notizie per la stessa azienda: Apple non ha infranto i brevetti sulle comunicazioni 3G che il colosso asiatico descriveva come “fondamentali”, ha deciso il giudice Christopher Floyd, e Samsung si è naturalmente detta parecchio insoddisfatta di tale decisione accennando a un possibile appello.
La questione brevettuale nel mondo dei dispositivi mobile è di quelle contorte assai, al punto che un altro giudice UK (Sir Robin Jacob) precedentemente impegnato a emettere sentenze in favore di Samsung finisce poi per essere assoldato da Samsung stessa come consulente di parte in altre cause.
E la contorsione delle cause brevettuali non si ferma certo qui, visto che nella sua battaglia contro Samsung nei tribunali statunitensi Apple può giovarsi di un “amicus brief” della finlandese Nokia: le due società sono concorrenti sul mercato degli smartphone, nondimeno Nokia ha preso le parti di Cupertino dicendo al giudice che ha sbagliato a negare la messa al bando dei dispositivi di Samsung chiesta da Apple.
Apple sta infine provando a far ripartire un altro fronte della guerra brevettuale sui gadget mobile, vale a dire la presunta infrazione dei brevetti sulla tecnologia touch-screen di proprietà di Cupertino a opera di Motorola. Il caso aperto presso la International Trade Commission statunitense era stato chiuso , ma ora Apple torna alla carica accusando il competitor (ora di proprietà di Google) di infrangere brevetti fondamentali per gli smartphone dell’attuale generazione.
Alfonso Maruccia