Entro la settimana arriverà ad Apple la sanzione comminata dall’antitrust europea in relazione alle indagini in corso da tempo sul ruolo del gruppo nella gestione dell’App Store. A riferirlo in anteprima è il Financial Times, che anticipa così le azioni ufficiali che ci si attendono a questo punto a stretto giro di posta dalla Commissione Europea.
Spotify vs Apple, l’UE ha chiuso le indagini
Il caso inizia nel 2019 con le accuse di Spotify a Cupertino, reo secondo il gruppo europeo di aver formulato policy che “limitano la scelta e soffocano l’innovazione inficiando l’esperienza offerta all’utente”. Così a suo tempo Daniel Ek, fondatore e CEO di Spotify:
[…] credo fermamente che aziende come le nostre debbano operare in un ecosistema dove la concorrenza non solo è incoraggiata, ma garantita. Ecco perché, in seguito ad attente considerazioni, Spotify ha depositato una denuncia contro Apple presso la Commissione Europea.
L’accusa è relativa alle commissioni pretese dal gruppo ed alle restrizioni imposte per quanti non si affidano al sistema di pagamento di Cupertino. In primis Spotify contesta l’impossibilità di compere con Apple Music se Apple pretende il 30% degli introiti dalle piattaforme rivali alla propria: sta in questo corto circuito il centro delle rimostranze dei detrattori.
Spotify portava dunque avanti tre richieste specifiche, tra le righe delle quali erano chiare le indicazioni fornite alla Commissione per il proseguimento dell’indagine:
- le applicazioni dovrebbero poter competere in modo trasparente sulla base dei loro meriti e non a seconda di chi gestisce una piattaforma come App Store;
- agli utenti dovrebbe essere offerta una reale scelta per i sistemi di pagamento, senza bloccarli o forzarli;
- gli store di applicazioni non dovrebbero poter controllare le comunicazioni tra i servizi e gli utenti, né limitare campagne di marketing o promozioni.
Nel “j’accuse” di allora, Daniel Ek dava inizio ad una procedura che ora è in dirittura d’arrivo. Ad inizio marzo la Commissione Europea spiegava di aver ormai concluso il procedimento e di essere prossima ad una comunicazione sulle decisioni assunte. Secondo il Financial Times la scelta della Commissione è in direzione punitiva ed in questo caso non sarà tanto la somma della sanzione ad essere importante, quanto i capi d’accusa e le imposizioni che l’UE imporrà allo store di Cupertino. Questa decisione, infatti, potrebbe avere ricadute molto pesanti sia sul modello di business dell’App Store, sia sulle prospettive future di chi sviluppa servizi in distribuzione tramite il marketplace con la mela.
La parola passa a Margrethe Vestager.