Apple ha identificato e denunciato la talpa che da tempo trafugava notizie sensibili dall’interno delle stanze segrete di Cupertino e le faceva arrivare sui media del settore. La notizia trapela da Apple Insider attraverso le carte processuali da cui ha inizio la vertenza tra l’azienda e il dipendente. La vicenda è particolare poiché le notizie non trapelavano dall’ultimo dei dipendenti, quanto piuttosto da una figura di vecchia data nel gruppo, un elemento sul quale era riposta massima fiducia.
La talpa Apple era Simon Lancaster
La talpa, secondo l’accusa, era Simon Lancaster, indicato come “Product Design Architect” e “Advanced Materials Lead”: una figura addentro le decisioni progettuali più importanti, quindi, ed avente accesso a materiali estremamente importanti relativamente alle attività di Cupertino. Queste le indicazioni che emergono dalle carte processuali:
Nonostante più di un decennio di lavoro in Apple, Lancaster ha abusato della propria posizione e fiducia per divulgare sistematicamente informazioni sensibili sui segreti commerciali di Apple nel tentativo di ottenere benefici personali. Ha approfittato della sua anzianità per ottenere l’accesso a riunioni interne e documenti al di fuori degli obiettivi delle sue responsabilità operative contenenti segreti commerciali Apple, e ha fornito questi segreti commerciali al suo corrispondente media esterno.
Accuse estremamente pesanti, insomma, che in parte spiegano i leak del passato su alcuni prodotti del gruppo, ed in parte evidenziano quanto complessa sia la macchina dei segreti in aziende di questa caratura. La “mela marcia” è però infine venuta a galla attraverso indagini che hanno dimostrato il furto di documenti, il loro invio al collaboratore esterno e l’uso di questo materiale (anticipazioni su prodotti non ancora presentati, aggiornamenti sulle linee produttive e altro ancora) a vantaggio dello stesso Lancaster.
La catena che portava all’esterno le informazioni sensibili sarebbe nata il 29 novembre 2018 e sarebbe perdurata fino al 1 novembre 2019 con l’uscita di Lancaster dal gruppo. Fuoriuscito da Cupertino, l’ex-Apple è entrato a far parte di una nuova azienda denominata Arris, ove avrebbe tratto vantaggio anche da documenti scaricati proprio nell’ultimo giorno di permanenza nel suo precedente ufficio. L’estremo dettaglio delle accuse indica sospetti in atto da tempo ed un capillare tracciamento delle attività perseguite nel frattempo, elementi che delineano con ogni probabilità una vertenza destinata a scorrere rapida verso la conclusione.
Il passato di Simon Lancaster è valorizzato dall’importante incarico assunto, ma il suo futuro è ora minato dal grave peso dell’accusa che pende sul suo nome.