Apple ha pubblicato i risultati finanziari del primo trimestre del nuovo anno fiscale conclusosi il 26 dicembre 2009: confermano la splendida forma di cui gode l’azienda, uscita indenne, se non rafforzata, dalla crisi dell’economia internazionale. Il fatturato arriva a 15,68 miliardi di dollari (il corrispettivo dell’anno fiscale precedente si fermava a 11,88 miliardi di dollari) con un utile netto trimestrale di 3,38 (pari a 3,67 dollari per azione diluita): rispetto alla prima trimestrale dell’anno precedente, in cui aveva registrato un utile di 2,26 miliardi di dollari (2,50 dollari ad azione) il margine lordo è del 40,9 per cento (il corrispettivo del 2009 era del 36,6 per cento).
Parte delle cifre sono dovute ad una revisione del sistema contabile adottato, tanto che alcuni osservatori ritengono che in un certo senso Cupertino abbia gonfiato i bilanci: ma il successo apparirebbe comunque notevole.
I numeri assoluti parlano chiaro: venduti 3,36 milioni di Mac (più 33 per cento) e 8,7 milioni di iPhone. Unico prodotto a registrare un calo (in percentuale) è iPod (meno otto punti percentuali rispetto al trimestrale precedente) ma arrivando comunque a 21 milioni di lettori venduti non si potrebbe parlare di prodotto in crisi.
Si tratta di numeri che spingono l’azienda ad un chiaro ottimismo anche per i mesi successivi: “Guardando al secondo trimestre dell’anno 2010, ci attendiamo un fatturato compreso fra gli 11,0 e gli 14,4 miliardi di dollari circa e un utile per azione diluita compreso fra 2,06 e 2,18 dollari circa”, ha affermato Peter Oppenheimer, CFO di Apple.
Cupertino non avrebbe poi finito gli assi nella manica, ed è pronta a rilanciare: “Se si guarda al nostro fatturato trimestrale in una prospettiva annuale, è sorprendente notare come Apple sia oggi un’azienda da oltre 50 miliardi di dollari – ha affermato Steve Jobs, CEO di Apple – e i nuovi prodotti che abbiamo in programma di lanciare quest’anno sono molto forti, a cominciare da questa settimana, con un’importante novità per cui siamo davvero elettrizzati”.
Claudio Tamburrino