Apple ha il diritto di poter rivendicare il rispetto della sua proprietà intellettuale , anche impedendo a dispositivi trovati in violazione di suoi brevetti di essere immessi in commercio se non senza le funzionalità contestate.
A stabilirlo è il giudice della Corte d’Appello federale degli Stati Uniti che ha accolto il ricorso di Cupertino in seguito alla decisione del maggio del 2014 con cui i giudici avevano rilevato la violazione da parte dei dispositivi coreani di tre brevetti con la Mela: uno relativo ai quick link, uno allo slide-to-unlock ed un altro al correttore automatico delle parole digitate nei messaggi.
Nonostante nella sostanza si trattasse di una sentenza favorevole a Cupertino, questa aveva deciso di ricorrere in appello in quanto il giudice della Corte distrettuale Lucy Koh non aveva accolto la sua richiesta di bando dei dispositivi trovati in violazione, ma aveva invece ritenuto sufficiente il pagamento dei danni da parte di Samsung ad Apple. Koh aveva infatti richiesto a Cupertino di dimostrare l’importanza delle funzioni contestate rispetto all’eventuale scelta dei consumatori: insomma, per giustificare il blocco delle loro vendite in conseguenza delle violazioni rilevate, il tribunale chiedeva un’ulteriore prova da parte dell’accusa.
A ribaltare tale ragionamento è ora la Corte d’Appello federale secondo cui “Apple non ha alcun bisogno di dimostrare che le funzioni contestate sono la ragione per cui il consumatore preferisca acquistare dispositivi Samsung invece di quelli Apple”. D’altra parte “il diritto di escludere un concorrente dall’usare la propria proprietà intellettuale è importante”, almeno quanto “il diritto di poter mantenere l’esclusiva, garanzia cruciale e fondamentale del diritto brevettuale che discende dalla costituzione stessa”.
In forza di tale conclusione la Corte d’Appello ha rimandato il caso alla Corte distrettuale che deve ora riconsiderare la sua decisione: Samsung potrebbe dunque ora essere costretta a rivedere alcune caratteristiche dei suoi dispositivi immessi sul mercato o vederne bloccate le vendite .
Apple si è detta naturalmente soddisfatta ed ha affermato che “le Corti di tutto il mondo stanno confermando ciò che abbiamo sempre detto: che Samsung ha volontariamente rubato le nostre idee e copiato i nostri prodotti.”
Per il momento la coreana si è detta tranquilla, ed ha anzi rassicurato i suoi consumatori riguardo al fatto che i suoi smartphone rimarranno regolarmente in commercio e supportati negli Stati Uniti.
Mentre, infatti, cerca di trovare un accordo stragiudiziale con Cupertino, la coreana sta anche raccogliendo le sue forze per combattere ancora legalmente: da ultimo sta cercando di far valere i dubbi dell’Ufficio Marchi e brevetti statunitensi sulla validità del brevetto Apple sullo slide-to-unlock, punta di diamante dei titoli contestatogli ed utilizzati per il milionario calcolo dei danni da essa dovuti al produttore di iPhone.
Claudio Tamburrino