San Francisco (USA) – Apple aveva pianificato con precisione la Macworld Conference di San Francisco: inviti, catering, gadget regalo e una bella causa “preventiva” – come vuole la moda statunitense – nei confronti di Burst.com .
“Burst.com ci aveva segnalato che alcuni dei nostri prodotti violavano i loro brevetti. Noi però non siamo della stessa idea, e dato che non siamo riusciti a dirimere la questione abbiamo deciso di lasciare questo problema alla Corte Distrettuale di San Francisco”, ha dichiarato un portavoce di Apple.
Richard Lang, co-fondatore e CEO di Burts.com, è convinto che dietro a QuickTime, iPod e ai prodotti iTunes, compreso il Music Store, si nascondano brevetti di proprietà della sua azienda, specializzata nello sviluppo di soluzioni di distribuzione multimediale online. Apple non ha voluto confermare quali siano i prodotti al centro della disputa, ma la decisione di istruire una pratica giudiziaria in contemporanea con il lancio dei nuovi servizi previsto al Macworld, a molti analisti non è sembrata una coincidenza. “Le grandi aziende amano i brevetti fino a quando non siano posseduti da altri”, ha sentenziato Lang.
Burst non è nuova a questi problemi. Lo scorso anno è riuscita ad ottenere 60 milioni di dollari da Microsoft per le licenze correlate alle sue tecnologie di distribuzione multimediale. Le stesse che Apple è accusata di aver utilizzato nei suoi prodotti di punta e che quindi profilerebbero un reato di violazione della proprietà intellettuale. “Questo è certamente un settore innovativo; Apple ha lanciato il suo video iPod, che fondamentalmente rappresenta il cuore della proprietà intellettuale di Burst”, ha confermato Bruce Wecker, avvocato che rappresenta gli interessi della piccola azienda di Santa Rosa.
Secondo Lang, la mancanza di un accordo formale avrebbe convinto Apple ad affidarsi alle vie legali. Il mese scorso il celebre sito di gossip sulla Mela, ThinkSecret.com , aveva pubblicato una serie di indiscrezioni che prefiguravano l’avvento di un nuovo sistema di streaming audio-video. Questi due elementi hanno probabilmente concorso nella scelta di affidarsi ad un giudice per non oscurare il lancio imminente delle novità Apple.
Nel documento depositato in tribunale, infatti, si legge: “(…) il reclamo di Burst.com ha creato apprensione in Apple per timore che venisse depositata una denuncia per violazione della legge sui brevetti; senza un pronunciamento della Corte che sconfessasse le accuse, Burst.com avrebbe continuato a sostenere la sua posizione causando danni irreparabili ad Apple(…)”.
I brevetti al centro della querelle sono tre: 4,963,995 ; 5,995,705 ; 5,164,839 . Scadranno fra il 2007 e il 2009, il che potrebbe far supporre che le royalty di Burst avrebbero potuto essere così sostanziose da convincere Apple a giocarsi il tutto in tribunale.
Ma non sono solo questi i problemi legali che Apple si trova ad affrontare in questi giorni. Se negli USA l’azienda della Mela interpreta il ruolo dell’agnellino, in Germania si diletta con quello del lupo, dato che presso il tribunale di Amburgo ha depositato una denuncia contro Liquid Air Tab, proprietaria di Spodradio – servizio online che permette il podcasting per cellulari Nokia. Apple è infatti certa di vantare i diritti di trademark sui nomi “Spodradio” e “spod”, presenti anche negli URL utilizzati da Liquid Air Tab. L’ingiunzione ha come obiettivo la scomparsa del marchio Spodradio, perché la presenza del termine “pod” violerebbe il trademark Apple.
Liquid Air Tab si è dichiarata allibita dalle contestazioni e considera le accuse prive di fondamento. Tom Neumann, vice presidente di Liquid Air Tab, infatti, ha dichiarato che si potrebbe profilare una contro-denuncia presso un tribunale statunitense per i danni arrecati. “Certamente i nostri investitori non hanno trovato divertente l’iniziativa di Apple”, ha dichiarato Neumann.
Dario d’Elia