Apple si è rassegnata agli app store di terze parti

Apple si è rassegnata agli app store di terze parti

Apple aggiorna alcuni documenti fiscali negli USA, informando che prevede di modificare il regolamento dell’App Store come voluto dall'UE.
Apple si è rassegnata agli app store di terze parti
Apple aggiorna alcuni documenti fiscali negli USA, informando che prevede di modificare il regolamento dell’App Store come voluto dall'UE.

A quanto pare, Apple si è rassegnata al fatto che ben presto dovrà abbracciare gli app store di terze parti su iPhone e iPad. Nelle score ore, infatti, l’azienda ha provveduto ad aggiornare alcuni documenti fiscali negli Stati Uniti, scrivendo in essi che prevede di apportare modifiche al regolamento dell’App Store per soddisfare le richieste dell’Unione Europea.

Apple: previste modifiche all’App Store per soddisfare l’UE

Ricordiamo, infatti, che è proprio l’UE a volere questo cambiamento. Tempo addietro, è stata varata la legge nota come DMA, ovvero  Digital Markets Act (Legge sui Mercati Digitali), al fine di contrastare le Big Tech e impedire loro di acquisire eccessivo potere ed eccessivamente in fretta.

Attualmente, non è possibile installare app sugli iPhone senza passare dall’App Store, costituendo di fatto un monopolio. Per Apple, però, la questione va vista da un altro punto di vista: per poter usare le app sui device mobile è possibile scegliere o l’iPhone con l’App Store, oppure un dispositivo e un sistema operativo concorrente, molto più semplicemente.

Da tenere presente che l’azienda capitanata da Tim cook è da sempre nota per l’adozione di un sistema molto più chiuso rispetto alla concorrenza. Inoltre, ritiene che riuscire a mantenere uno stretto controllo su tutte le parti hardware e software dei suoi dispositivi sia un punto di forza, non uno svantaggio, in special modo facendo un raffronto con quanto viene proposto dalle azienda concorrenti con un approccio maggiormente aperto. Tuttavia questa metodica può pure venire vista come un modo per soffocare la concorrenza.

Fonte: TechCrunch
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Pubblicato il
10 nov 2023
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