L’evento One More Thing organizzato da Apple per la serata di domani (quando in Italia saranno le 19) sarà per la mela morsicata l’occasione di aprire una nuova fase della sua storia, almeno per quanto riguarda i prodotti della famiglia Mac. A 15 anni di distanza dall’abbandono di PowerPC il gruppo di Cupertino si prepara per il lungo addio a Intel, scegliendo di adottare l’architettura ARM per i computer da destinare al mercato. Una svolta destinata inevitabilmente a spostare qualche equilibrio.
Domani i primi MacBook con Apple Silicon
Si entrerà anche in una nuova fase del confronto tra l’ecosistema macOS (pronto a rinnovarsi con l’arrivo di Big Sur) e quello Windows (W10 verrà a breve snellito da Microsoft con il debutto dell’edizione X). Ed ecco che non può che tornare alla mente quel periodo in cui la diatriba PC vs Mac era qualcosa più di una contrapposizione tra due modi di intendere il computing: uno scontro tra due fazioni ben definite, capaci di catalizzare favori, preferenze e quote di mercato, una competizione arrivata nella seconda parte degli anni 2000 a concretizzarsi nella mai dimenticata campagna di marketing Get a Mac.
Alla mossa di Apple e alla scelta di adottare l’architettura ARM per i Mac (avvicinandoli così per funzionalità e ottimizzazioni alle linee iPhone e iPad) risponde Microsoft attraverso la sempre più stretta collaborazione con Qualcomm che ha di fatto il medesimo obiettivo: assottigliare il gap che ancora separa il mondo PC da quello mobile, dando finalmente senso alla visione Always On, Always Connected rimasta fino a oggi una bella promessa su carta e poco più.
Chi potrebbe farne le spese? Intel e AMD in primis, ma non nell’immediato e siamo certi che le due realtà non staranno a guardare organizzandosi di conseguenza. Il quadro sarà più chiaro e completo nei mesi a venire, anche per quanto concerne il lavoro di chi sviluppa: nel mondo della mela morsicata la prospettiva è quella di poter vedere il codice scritto in origine per iOS e iPadOS eseguito con supporto nativo dagli utenti anche su macOS.