In un’intervista al Wall Street Journal rilasciata nelle score ore e visibile nel video dopo il salto, Craig Federighi, vicepresidente senior del software di Apple, ha discusso delle future evoluzioni di Siri e della nuova tecnologia Apple Intelligence. Nonostante le grandi aspettative, Federighi ha escluso l’idea che l’assiste vocale del colosso di Cupertino possa mai diventare un’entità senziente, come invece alcune aziende competitor sembrano aspirare a fare, ma di certo migliorerà di gran lunga.
Apple
Apple ha annunciato che Apple Intelligence sarà lanciata con l’arrivo di iOS 18.1, iPadOS 18.1 e macOS Sequoia 15.1 entro la fine del mese corrente negli USA. Diversamente dalla concorrenza, l’azienda della “mela morsicata” ha scelto un approccio più conservativo e mirato, ponendo particolare attenzione alla privacy degli utenti. A tal riguardo, Federighi ha sottolineato come Apple intenda offrire strumenti pratici, sicuri e utili per migliorare l’esperienza quotidiana.
In merito a Siri, attualmente l’assiste vocale è già adoperato per compiti di ordinaria amministrazione, come aprire il garage o inviare messaggi, ma non si spingerà mai a diventare senziente, come anticipato. Al contrario, Federighi ha citato funzioni come i riassunti di testo e la rimozione degli oggetti dalle immagini senza alterarne lo sfondo, ponendo l’accento sul fatto che Apple non è interessata a qualcosa di più astratto.
Federighi ha altresì spiegato che Apple preferisce sviluppare soluzioni che funzionino sui dispositivi stessi, utilizzando un’integrazione con il cloud che garantisca sicurezza.
In merito alle tempistiche di rilascio delle nuove funzionalità, Federighi ha parlato di un progetto complesso che richiede tempo, commentando: “Vogliamo farlo bene, piuttosto che lanciare qualcosa che sia disordinato”.