Applausi e manifestazioni di approvazione hanno accompagnato quasi come un mantra le oltre due ore del keynote che lunedì ha aperto l’evento WWDC 2019. C’è stato però un passaggio (01:42:05) in cui il pubblico del McEnery Convention Center di San Jose ha sonoramente borbottato. Sul palco John Ternus, VP della divisione Hardware Engineering, il momento quello in cui viene svelato il prezzo del Pro Stand che accompagnerà sul mercato il Pro Display XDR presentato insieme al nuovo Mac Pro: 999 dollari.
Pro Display XDR: uno stand da 999 dollari
La reazione dei presenti in sala prende in contropiede anche Ternus, che per un attimo balbetta, prima di congedarsi e restituire la scena a Tim Cook. Cosa rende così speciale un supporto per monitor? È la domanda che si stanno ponendo in molti, argomento di discussione destinato a tener banco almeno da qui al debutto fissato in autunno. Non è certo la prima volta che viene puntato il dito nei confronti della mela morsicata per via di prezzi da molti ritenuti esagerati.
Il Pro Stand può essere inclinato così da garantire un angolo di visione ottimale, persino ruotato di 90 gradi per passare in pochi secondi dalla modalità landscape a quella portrait e viceversa.
Come sempre ci si dividerà tra chi tende a giustificare l’esborso economico citando la qualità dei materiali impiegati o il design innovativo e chi invece farà ironia etichettando l’accessorio come l’ennesimo status symbol proposto dal gruppo di Cupertino alla sua utenza più fedele, senza alcun valore aggiunto alle alternative da poche decine di euro.
La giusta posizione, forse, sta nel mezzo. Non elevare a credo il verbo di Cupertino, lodando come fosse oro colato ogni cosa proposta che arriva dal brand (la stessa Apple ha ammesso alcuni errori commessi in fatto di design, come nel caso del Mac Pro 2013), ma nemmeno schernirla per principio o partito preso. Ok, ammettiamo che i meme sulla nuova workstation che sembra una grattugia ci hanno strappato un sorriso.
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Il Pro Stand è troppo caro? Sicuramente costa molto. La spesa è giustificata dal lavoro svolto in fase di progettazione e dalla qualità costruttiva? Lo sarà per chi sceglierà di aggiungere 999 dollari ai 5.999 già sborsati per il monitor 6K della mela morsicata. Figuriamoci per chi ne metterà in preventivo oltre 30.000 per fare propria la configurazione più potente del nuovo Mac Pro. Sicuramente una nicchia, né più né meno di quanto lo sia quella a cui si rivolgono i brand del lusso.
La reazione del pubblico presente al keynote della WWDC 2019 era del tutto inaspettata? Improbabile, considerando quanto Tim Cook e i suoi curino in ogni minimo dettaglio ogni aspetto di quello che per il gruppo è uno degli eventi più importanti dell’anno. La verità è che molti (noi compresi) ne stanno parlano. Come scriveva qualcuno, nel bene o nel male, purché se ne parli. E questo non può che far gioco ad Apple.