Apple si prepara a seguire il trend del momento delle intelligenze artificiali generative. Già abbiamo visto arrivare in queste ore alternative a ChatGPT in seguito al rilascio di GPT-4, tra cui il chatbot Claude di Anthropic; eppure, finora la Mela non ha scoperto le sue carte e non ha anticipato alcun dettaglio dei suoi piani per il futuro. Grazie al New York Times, però, abbiamo qualche succosa anticipazione
Quando arriverà il chatbot “GPT” di Apple?
Stando a quanto riportato dall’outlet statunitense, i dipendenti a Cupertino starebbero effettivamente lavorando su un modello linguistico molto potente e altri strumenti IA da rilasciare sul mercato, destinati quasi tutti all’assistente virtuale Siri. Nonostante i suoi difetti, per Apple deve rimanere il riferimento per quanto concerne le conversazioni con l’intelligenza artificiale.
Parlando con il New York Times, l’ex ingegnere Apple John Burkey ha spiegato che il codice di Siri è “goffo” e richiede settimane per aggiornamenti delle funzionalità di base. Il vantaggio che l’assistente Apple aveva nella corsa all’IA, assieme ad Alexa e alla quasi dimenticata Cortana di Microsoft, è svanito con il trascorrere dei mesi, con un’accelerazione importante ora che ChatGPT è l’IA più popolare al mondo.
La conseguenza è che ora Siri non può diventare un “assistente creativo come ChatGPT”, secondo Burkey, e sono necessari mesi di lavoro per permetterle di rispondere con testi avanzati all’utente. Per questo motivo, l’attesa sarà alquanto lunga.
Ci saranno cambiamenti?
Rispetto ai modelli di linguaggio ora disponibili dobbiamo aspettarci qualche variazione, forse nel sistema di accesso: arriverà un abbonamento da acquistare a parte per poter accedere alla Siri potenziata? Oppure si tratterà di un servizio completamente gratuito, integrato nell’assistente vocale su iPhone, con qualche aggiunta bonus a pagamento? Per il momento, non ci resta che limitarci ad attendere le prime conferme da parte di Tim Cook e soci.