Il fatto che Siri, l’assistente virtuale di Apple, sia parecchio indietro rispetto alla concorrenza, nonostante i presunti recenti sforzi, non è assolutamente cosa nuova. A conferma dello scenario, però, vi è un recente report del The Information che, sulla base delle informazioni pervenute da trenta ex dipendenti rimasti anonimi, informa che il progresso nella suddetta area è fortemente soffocato da un elevata cautela, da scarsa ambizione e pure da conflitti interni tra i dirigenti.
Siri: soffocato da elevata cautela, scarsa ambizione e conflitti interni
Andando più in dettaglio, il report indica che la situazione è essenzialmente ferma dall’ormai lontano 2018 e già all’epoca l’assistente virtuale di Apple era criticato tra i dipendenti a causa del suo essere molto limitato.
Il team di sviluppo non era in grado di procedere a causa di continue incomprensioni tra leader e senior in merito alla strada da intraprendere e a quanto pare la situazione da allora è rimasta bene o male inalterata.
La fase di stallo era dettata dal non voler creare strumenti per analizzare l’uso di Siri per paura di discussioni sulla privacy, il che ha portato gli sviluppatori a non avere accesso a informazioni essenziali, come la frequenza d’impiego e il tasso d’adozione.
Lo scenario descritto poc’anzi avrebbe comportato una fuga di parte degli sviluppatori e Tim Cook in persona pare abbia esortato alcuni di essi a restare in Apple.
Nel 2019, poi, il team di Siri ha cercato di riscrivere da zero l’assistente virtuale con un progetto noto internamente come “Blackbird”, le cui demo hanno suscitato entusiasmo tra i dipendenti del gruppo di Cupertino grazie alla migliorata reattività e le risposte più utili.
Anche il progetto Blackbird si sarebbe però scontrato con due dirigenti che cercavano di spingere “Siri X” e spostare l’elaborazione di Siri in locale per motivi di privacy. Centinaia di dipendenti che lavoravano su Blackbird sono stati spostati su Siri X, mettendo quindi fine al piano maggiormente ambizioso.