Apple ha annunciato l’arrivo in Italia della funzionalità Tap to Pay che trasforma l’iPhone in un POS. I commercianti possono quindi accettare pagamenti contactless risparmiando sulle commissioni bancarie. Grazie al Digital Markets Act (DMA), l’azienda di Cupertino permette l’accesso al chip NFC anche alle app di terze parti, quindi non è obbligatorio usare Apple Pay o Apple Wallet.
Pagamenti contactless con Tap to Pay
Tap to Pay è una soluzione di pagamento contactless che elimina la necessità di hardware aggiunto, come i POS forniti dalla banche o i dispositivi dei vari PSP (Payment Service Provider). Il commerciante può usare un iPhone per ricevere il denaro in forma digitale dai clienti.
Questi ultimi possono usare carte di credito, carte di debito e carte prepagate American Express, Discover Global Network, Diners, Mastercard e Visa, Apple Watch, smartwatch e smartphone. Gli unici requisiti sono il supporto per i pagamenti contacless, il chip NFC e l’app iOS compatibile. I primi partner che hanno rilasciato le app di pagamento sono Adyen, myPOS, Nexi, Revolut, Stripe, SumUp e Viva. Nelle prossime settimane si aggiungeranno Fabrick, Numia e Sella.
Non è noto se Apple incassa una commissione, ma sicuramente dovrà essere pagata ai PSP (quasi sempre inferiore a quella dei POS fisici forniti dalle banche). Tap to Pay su iPhone garantisce la stessa sicurezza e privacy di Apple Pay. Tutte le transazioni sono cifrate ed elaborare usando il Secure Element. Apple non può sapere cosa viene acquistato e chi ha effettuato l’acquisto. Inoltre non vengono memorizzati i numeri della carta e le informazioni sulla transazione sul dispositivo o sui server Apple.
Gli sviluppatori possono utilizzare le API per integrare il supporto al Tap to Pay nelle loro app. Come detto, l’accesso al chip NFC è stato esteso alle app di terze parti per rispettare il DMA. La Commissione europea dovrebbe accettare gli impegni di Apple e chiudere l’indagine avviata quasi quattro anni fa.