I risultati di uno studio pubblicato da Check Point Software e relativo al Q1 2020 fanno luce su quelli che sono i big del mondo tecnologico più interessati dal fenomeno phishing: in testa c’è Apple, seguita da Netflix, WhatsApp, Yahoo, Chase, PayPal, eBay, Microsoft, Facebook e Amazon. Assente dalla Top 10 in modo poco prevedibile Google.
Phishing: Apple, Netflix e WhatsApp nel mirino
I ricercatori sostengono che il gruppo di Cupertino sia in prima posizione all’interno di questa poco invidiabile classifica a causa dell’attesa che periodicamente circonda il lancio di nuovi dispositivi: non solo iPhone, ma anche iPad, indossabili e i computer della famiglia Mac. Gli attacchi hanno come fine ultimo quello di trarre in inganno gli utenti meno smaliziati spingendoli a inserire le proprie credenziali di accesso ai servizi o in alcuni casi le informazioni dei metodi di pagamento in pagine contraffatte che replicano in modo più o meno fedele le versioni originali.
Un’altra statistica interessante che emerge dal report è quella relativa alle piattaforme scelte per metterli a segno. Il Web rimane in testa con il 59% della quota, mentre i dispositivi mobile salgono fino al 23% complice anche un loro utilizzo sempre più diffuso e capillare. Dietro le email, ferme al 18%.
Spesso l’attenzione dei malcapitati è attirata da esche posizionate ad hoc, ad esempio con offerte particolarmente vantaggiose per l’acquisto di un prodotto o la fruizione di un servizio. Il consiglio rimane lo stesso di sempre: attenzione massima e diffidare da ciò che sembra troppo bello per essere vero. Segnaliamo infine il sito PhishTank che permette di controllare se un URL sospetto appartiene a una campagna di phishing già segnalata da altri, avendo così la conferma che è meglio girare al largo.