Nel marzo dello scorso anno, nella prima e più dura fase della pandemia, Apple è stata una delle prime realtà ad adottare lo smart working per i propri dipendenti, prorogandone poi il termine in conseguenza alle riprese dei contagi. Ora che la campagna vaccinale sembra finalmente dare i suoi frutti, il numero uno Tim Cook invoca un parziale rientro in ufficio.
I dipendenti Apple da settembre in ufficio
La richiesta è giunta con una lettera firmata dal CEO in cui si chiede, a partire da settembre, di trascorrere almeno tre giorni a settimana alla scrivania (per la maggior parte saranno lunedì, martedì e giovedì). Ne riportiamo di seguito un estratto in forma tradotta.
Nonostante tutto ciò che siamo riusciti a ottenere mentre molti di noi si trovavano lontani, la verità è che in quest’ultimo anno è mancato qualcosa di essenziale: gli altri. Le videoconferenze hanno ridotto le distanze tra noi, ma ci sono cose che semplicemente non si possono replicare.
Ai dipendenti del gruppo verrà fornita l’opportunità di lavorare da casa in smart working per due intere settimane all’anno, così da rimanere vicini ai familiari e alle persone care, abituarsi al cambiamento, gestire un impegno imprevisto o per altre ragioni
. Le richieste saranno comunque vagliate dai coordinatori.
Le parole di Tim Cook risultano di particolare interesse non tanto perché annunciano qualcosa di già noto (il rientro era previsto), ma perché definiscono una visione differente rispetto a quella di altri big del mondo tecnologico: Google, ad esempio, ha dichiarato che il 20% circa della sua forza lavoro potrà continuare a collaborare da casa per sempre. Così si chiude la lettera.
Per ora, lasciate solo che vi dica che aspetto di poter guardare i vostri visi dal vivo. So di non essere il solo a cui manca l’attività, l’energia, la creatività e la collaborazione dei nostri meeting in presenza, nonché il senso di comunità che tutti abbiamo costruito.