Ci eravamo lasciati tre mesi fa con la prima trimestrale Apple in calo dopo 13 anni di record e con delle attese per il trimestre successivo (appena concluso) che non erano certo differenti. Gli analisti hanno avuto gioco facile a prevedere un altro calo rispetto al 2015, visto che la stessa Apple aveva dato delle indicazioni ben precise : un fatturato atteso tra i 41 e i 43 miliardi di dollari, da raffrontare con i 49,6 miliardi del 2015 (pari ad un calo di circa il 15 per cento).
A sostenere queste previsioni anche qualche considerazione storica che va al di là del raffronto tra due soli trimestri consecutivi o due annate: tra il 2014 e il 2015 (raffrontando lo stesso trimestre) ci fu un aumento del 33 per cento, dovuto in gran parte alle aperture sul mercato cinese, che cresceva del 112 per cento, incrementando di quasi il 60 per cento il fatturato derivante dagli iPhone. In poche parole, il dato del 2015 aveva avuto un exploit difficilmente replicabile, ancora più difficile se pensiamo che per tredici anni consecutivi abbiamo assistito ad una crescita continua.
Non è difficile verificare che, nonostante il calo riscontrato rispetto al 2015, lo scorso trimestre mostrerebbe comunque un incremento dell’undici per cento rispetto al 2014 , e anche per i dati presentati ieri sera ritroviamo lo stesso andamento: -15 per cento nel confronto con lo stesso trimestre del 2015, ma un 13 per cento in più rispetto ai 37,4 miliardi del 2014 .
Ma veniamo ai numeri veri e propri . Nel trimestre conclusosi a fine giugno Apple ha fatturato 42,358 miliardi di dollari: risultato soddisfacente considerando che in questo inizio anno la casa della mela è stata abbastanza avida di aggiornamenti hardware. Ma completiamo la panoramica dei dati finanziari prima di vedere nel dettaglio gli andamenti dei vari prodotti.
A fronte del fatturato appena menzionato , Apple ha realizzato un utile netto pari a 7,8 miliardi di dollari (corrispondente a 1,42 dollari per azione diluita) con un margine operativo lordo del 38 per cento, leggermente in calo rispetto al 39,7 per cento del 2015. Al termine della presentazione dei dati è stato annunciato un dividendo cash di 0,57 dollari per azione, e il CFO Luca Maestri ha confermato che “Abbiamo restituito più di 13 miliardi di dollari agli investitori attraverso il riacquisto di azioni e dividendi, e ora abbiamo completato quasi 177 miliardi di dollari sui 250 miliardi previsti dal nostro programma di ritorno del capitale.”
Arriviamo così all’analisi dei singoli prodotti, e partiamo dall’elemento più rappresentativo: iPhone, che contribuisce al fatturato con una fetta pari al 57 per cento del totale, decidendo in gran parte l’andamento della trimestrale. Non è un caso che al calo del 15 per cento di fatturato corrisponda anche un calo del 15 per cento delle unità vendute. Al di là di questa coincidenza, guardando al fatturato del melafonino, notiamo che il calo si assesta su valori più importanti, intorno al 23 per cento, segno che il nuovo iPhone SE (cioè il modello meno costoso) sta ottenendo buoni risultati di vendite. Come sopra osservato, anche iPhone è comunque in crescita rispetto al 2014, visto che parliamo di 40,4 milioni di unità (meglio di quanto previsto da qualche analista) rispetto ai 35,2 milioni del 2014.
Dall’elemento più rappresentativo, a quello dall’andamento più discusso: iPad. Il tablet della mela è in trend calante orami da parecchi trimestri, e l’arrivo del modello Pro ha solo attenuando questo trend. Con l’arrivo dell’iPad Pro da 9,7 pollici, e il corrispondente calo di prezzo dell’iPad Air 2 le cose sembrano essere migliorate, ma non siamo certi ai livelli di due anni fa: parliamo di quasi 10 milioni di unità rispetto agli oltre 13 milioni del 2014, e soprattutto non è ancora molto chiara quale sarà la strategia di Apple su questo prodotto. Avremo iPad Pro di tutte le taglie? Avremo solo iPad Pro, o verrà mantenuta anche la categoria “Air” senza Pencil e Smart connector? Credo che dovremo attendere almeno un altro anno per avere qualche indicazione precisa in tal senso anche se il classico appuntamento autunnale potrebbe darci qualche indizio. Di sicuro possiamo vedere un piccolo dato positivo, ovvero l’aumento di fatturato del 7 per cento nonostante il calo delle unità vendute, segno che (al contrario di quanto visto per l’iPhone) gli utenti si stanno rivolgendo sui modelli più costosi, i modelli “Pro”, come ad indicare che la strada scelta da Apple potrebbe essere quella giusta per far risalire le vendite e i margini di questo prodotto.
Riguardo i Mac, non c’è molto da dire: che il mercato dei computer tradizionale sia in crisi non è una novità, Apple ha sempre rappresentato (per vari motivi) un’eccezione, ma questo trimestre non poteva che vedere un calo (nello specifico 11 per cento di unità vendute in meno) vista l’assoluta mancanza di novità: novità che invece sono attese per i prossimi mesi, soprattutto per quanto riguarda i portatili.
In calo anche la voce “altri prodotti”, quella che include iPod, Apple TV, Watch, Beats, e altri accessori, ma concludiamo questa panoramica con i dati migliori, quelli che vengono dalla categoria dei servizi e delle vendite sullo store: con un fatturato che si avvicina ai 6 miliardi di dollari, e un incremento annuale pari al 19 per cento, si tratta del miglior risultato mai ottenuto; e anche il fatturato dell’App Store è stato il più alto di sempre.
Volendo analizzare la suddivisione del fatturato per aree geografiche, troviamo infine un’ulteriore conferma di quanto scritto sopra: è proprio la Cina che fa segnare un calo consistente, del 33 per cento, rispetto ai 13 miliardi dello scorso anno. Anche il resto del continente asiatico (nonostante rappresenti una fetta molto più piccola) è in calo del 20 per cento; fa eccezione il Giappone, che in controtendenza rispetto al resto del mondo cresce del 23 per cento.
In borsa il titolo AAPL non ha subito particolari ripercussioni: nel momento in cui scriviamo, registra un leggero calo dello 0,7 per cento, nonostante le previsioni per il prossimo trimestre non siano ancora positive. Per il quarto trimestre fiscale dell’anno, Cupertino prevede di incassare tra i 45,5 e i 47,5 miliardi di dollari, con un ulteriore calo rispetto ai 49,6 miliardi di dollari del 2015. Anche perché le vere novità arriveranno solo in autunno, e sarà il trimestre natalizio a fare da indicatore sullo stato di salute di Apple.
Domenico Galimberti
blog puce72
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