Roma – Come riportato su queste stesse pagine, la scorsa settimana Apple ha fatto il pieno di novità presentando l’ iPod Photo , l’edizione speciale dell’iPod dedicata agli U2 , e la versione europea dell’ iTunes Music Store .
Wall Street ha dimostrato di apprezzare molto le novità e la strategia di Cupertino, tanto che le azioni AAPL, nonostante il già cospicuo incremento seguito alla recente presentazione dei risultati finanziari dell’ultimo trimestre, hanno fatto registrare un’ulteriore crescita del 10% circa.
Cerchiamo di comprendere insieme i motivi di tale entusiasmo partendo da quella che può sembrare, ma solo all’apparenza, la novità meno significativa.
L’iPod-U2 non rappresenta nulla di speciale dal punto di vista tecnico: è un iPod come gli altri, nero e rosso invece che bianco, con gli autografi serigrafati dei componenti del celebre gruppo musicale. Il suo prezzo è di 399 euro, dunque 60 euro superiore a quello dell’iPod classico, ma chi lo compra avrà uno sconto di 50 euro sul cofanetto speciale che comprende ben 400 tracce, ovvero la discografia completa degli U2, più 25 tracce inedite (o molto rare). In definitiva, se non siete amanti del gruppo è meglio che lasciate perdere quest’edizione speciale, ma se siete dei fan sfegatati è un’occasione che probabilmente non vorrete perdere (anche se probabilmente possederete già buona parte della discografia del gruppo).
Questo forte legame tra un gruppo di fama mondiale e il più grande distributore di musica on-line rappresenta una pietra miliare nella vendita di musica digitale. Un’offerta simile non ha precedenti, e indica che il mercato crede in questo nuovo sistema di distribuzione ed è pronto ad offrire anche ciò che non era possibile fare con il sistema di vendita tradizionale: difficile pensare ad un cofanetto “fisico” contenente qualche decina di album.
Non è escluso che in futuro possano esserci altre offerte simili, ma per ora, a rafforzare il legame tra Apple e U2, ci sono anche delle voci che vogliono Apple tra gli sponsor ufficiali del prossimo tour della band irlandese: quale modo migliore per assicurarsi un’elevata visibilità?
Ma andiamo ad esaminare la novità più attesa, ovvero il lancio dell’iTunes Music Store europeo. L’evento ha avuto molto più risalto del previsto, con servizi televisivi, articoli sui maggiori quotidiani e pubblicità della stessa Apple Italia: anche alcuni artisti italiani hanno rilasciato interviste dove dichiarano di essere entusiasti dell’arrivo del nuovo negozio on-line.
La comodità di acquistare singoli brani direttamente da casa con un semplice clic del mouse è impareggiabile: acquistando il brano si può inoltre scaricare la copertina dell’album (o del singolo), immagine che iTunes utilizza per preparare automaticamente le copertine dei CD. C’è poi da considerare che il catalogo on-line è sicuramente più ampio di qualsiasi negozio reale, anche se sulla versione italiana dello Store ritengo necessario fare qualche appunto.
Il catalogo è di 700.000 di brani, che sono sicuramente molti (anche rispetto agli altri negozi di musica on-line), ma sono anche molti meno rispetto al milione di tracce in vendita sullo store americano. Io stesso ho già acquistato diverse tracce dall’iTMS, ma alcune canzoni che mi ero prefissato di comprare mentre esploravo lo Store americano non sono (ancora?) presenti nella versione italiana.
Per quanto riguarda i cantanti nostrani, di alcuni artisti troviamo la discografia completa, di altri solo una discografia parziale; inoltre mentre alcuni artisti presentano su iTMS delle tracce esclusive, altri sono completamente assenti. Probabilmente Apple, provenendo dal mercato americano, non è molto abituata a trattare con le etichette indipendenti; ma se in America quello delle piccole case discografiche rappresenta un mercato a tutti gli effetti marginale, in molti paesi europei (tra cui l’Italia) la musica nazionale è molto più ascoltata: Apple dovrà dunque correre ai ripari con dei nuovi accordi, come del resto è già successo in Gran Bretagna. La stessa FIMI, in un comunicato ufficiale , si è dichiarata soddisfatta dell’arrivo di iTunes Music Store, ma ha lamentato il fatto che Apple non abbia voluto incontrare gli editori indipendenti dell’industria musicale italiana. E’ facile immaginare che questi accordi arriveranno entro breve, ed è facile anche supporre che problemi burocratici e organizzativi abbiano impedito ad Apple di lanciare il suo Store europeo da subito a pieno regime, quantomeno perché incontrare tutte le etichette indipendenti di tutti i paesi europei avrebbe richiesto troppo tempo per aprire lo Store nei tempi annunciati. In ogni caso il catalogo non potrà che crescere col passare del tempo, e già ora vi possiamo trovare tutti gli artisti più conosciuti, da Zucchero (primo italiano nella top 10 dei brani maggiormente scaricati) a Fabrizio de Andrè passando per Guccini, Mina e Battiato. Non potevano poi mancare Vasco Rossi, Branduardi, Carosone, Laura Pausini (anch’essa nella top 10), Gianni Morandi, Nek, ecc… Mancano completamente artisti storici come i Pooh, ma altri che nei primi giorni erano assenti cominciano ad affacciarsi in questi giorni, seppure talvolta con una discografia ancora parziale: è ed esempio il caso di Francesco De Gregori. Questo è indice del fatto che il catalogo è in continuo aggiornamento.
Dallo Store Europeo restano per ora escluse Svezia, Danimarca e Irlanda: per le prime due, il problema potrebbe essere legato al fatto che, pur appartenendo all’Unione Europea, non hanno aderito alla moneta unica, quindi dovranno essere previsti dei nuovi accordi specifici; per l’Irlanda, invece, si tratta di problemi puramente burocratici che dovrebbero essere superati a breve (come già confermato dall’associazione dei discografici irlandesi).
A livello mondiale, invece, ci sono ancora tre grossi mercati esclusi dall’iTMS: il Canada, l’Australia e il Giappone. Per quanto riguarda il Canada, è già stato annunciato che il negozio aprirà in novembre, mentre per Giappone e Australia la questione è più delicata, vertendo sullo scetticismo dei discografici locali nei confronti del sistema di protezione di Apple.
Quello di Giappone e Australia è un atteggiamento per certi versi incomprensibile, soprattutto se si pensa che si tratta di paesi tecnologicamente avanzati. In un momento in cui il peer-to-peer continua a crescere, limitare la fruizione di servizi come l’acquisto on-line di musica digitale non potrà che dare maggiore incentivo allo scambio illegale di musica. Questo atteggiamento è ancora più incomprensibile se si considera che l’industria del settore, proprio di recente, ha dedicato al mercato della musica on-line l’istituzione di premi quali il disco d’oro e di platino dei download, riconoscimenti che hanno il pieno benestare dalla potente associazione dei discografici americani (RIAA).
In ogni caso, come abbiamo avuto modo di ribadire più volte, Apple sta dimostrando di avere le idee ben chiare su come far progredire questo settore. Il consenso di pubblico è tale che l’iPod potrebbe diventare vittima del suo stesso successo, visto che da più parti si denuncia la scarsa disponibilità dei lettori targati Apple a causa dell’eccessiva richiesta. Apple è consapevole del “problema” ed ha annunciato che farà il possibile per soddisfare tutte le richieste dei prossimi mesi (mesi importanti per gli acquisti natalizi). In quest’ottica è difficile immaginare quale sarà la disponibilità reale del nuovo iPod-U2, mentre iPod Photo è probabilmente destinato a restare, almeno per ora, un prodotto di nicchia.
Alla luce di queste considerazioni, sembrerebbero sempre più veritiere le indiscrezioni che riguardano la presentazione di un nuovo iPod, ancora più piccolo dell’iPod-mini (potremmo chiamarlo iPod-micro), basato su memoria flash e venduto ad un prezzo molto concorrenziale. La possibilità di adottare una memoria flash diventa sempre più interessante in proporzione all’incremento della capacità di memorizzazione di questi supporti, e al corrispondente calo di prezzo. E’ ipotizzabile che un iPod-micro possa avere capacità di 1 GB, un’autonomia molto maggiore dell’attuale iPod, e un design almeno in parte rivisitato: questo sempre che l’intenzione sia quella di ridurne anche le dimensioni (magari equipaggiandolo con un display più piccolo, anche se in tal modo alcune della funzioni extra diventerebbero poco pratiche, se non impossibili, da gestire).
Il problema a questo punto sarebbe il momento giusto per la presentazione di un prodotto simile: ritengo molto improbabile che possa uscire sul mercato prima di Natale (troppe novità annunciate in questi giorni), anche se l’occasione giusta sarebbe proprio questa; arriveremmo quindi nei primi mesi nel prossimo anno, ma per quel periodo è previsto anche l’ingresso di iTunes sui cellulari Motorola, e non è escluso che le voci riguardino molto più semplicemente un particolare modello di cellulare, sviluppato in collaborazione con Apple, dotato di uno slot per memory card.
Domenico Galimberti