Apple, un lustro di Tim Cook

Apple, un lustro di Tim Cook

di D. Galimberti - Il primo bilancio dei primi cinque anni di reggenza Cook, con uno sguardo alle prossime possibili mosse di Cupertino. A partire dall'appuntamento del 7 settembre
di D. Galimberti - Il primo bilancio dei primi cinque anni di reggenza Cook, con uno sguardo alle prossime possibili mosse di Cupertino. A partire dall'appuntamento del 7 settembre

Non sono mai stato amante di certi confronti: è inutile pensare a come sarebbe Apple adesso se ci fosse ancora Jobs, così com’è inutile parsi domande su Jobs e la dimensione dell’iPhone, Jobs e l’Apple Watch, Jobs e il pennino sull’iPad, Jobs e il futuro del Mac, Jobs e la cacciata di Scott Forstall ecc…
Jobs, prima o poi, avrebbe comunque dovuto lasciare Apple in mano a qualcun altro, e conviene piuttosto concentrarsi su cosa è stato fatto da questi altri (Tim Cook in primis, ma anche Jonathan Ive, Eddy Cue, Philip Schiller ecc…) negli ultimi 5 anni.
Partiamo subito da un dato di fatto: 5 anni fa il valore del titolo AAPL era compreso tra i 50 e i 60 dollari, mentre oggi siamo intorno ai 105-110 dollari, circa il doppio (anche se ci sono stati periodi migliori, come la primavera del 2015, in cui era salito verso i 130 dollari).

Cinque anni fa, in occasione della presentazione del’iPhone 4S, Tim Cook saliva sul palco per la prima volta da CEO, mostrandosi forse un poco impacciato. La prossima settimana salirà sul palco per presentare (con ogni probabilità) l’iPhone 7, ma con tutt’altro carattere… Tim Cook non si è fatto intimorire nemmeno dalla recentissima sanzione inflitta dalla Commissione Europea in merito al regime agevolato di tassazione concordato (fin dal 1991) con l’Irlanda: la replica del CEO di Apple non si è fatta attendere, e non è escluso che non venga lanciata qualche frecciatina anche nel corso dell’evento previsto tra sette giorni.

Ma lasciamo in disparte le diatribe fiscali (che saranno comunque oggetto di altri processi di appello) e torniamo a parlare dell’operato della nuova Apple. In questi ultimi anni sono usciti nuovi prodotti, altri sono stati perfezionati, e altri ancora sono in trend calante, ma non certo a causa dell’amministrazione attuale. Quello che forse, per certi versi, possiamo rimproverare all’attuale dirigenza sono due cose: i lunghi periodi di silenzio, e il dilazionarsi degli aggiornamenti dei Mac. Su quest’ultimo punto nessuno può dire cosa sarebbe successo con Jobs ancora al comando (il mercato dei PC è comunque in calo per svariati motivi), ma sicuramente possiamo dire che la personalità di Jobs era tale che difficilmente passavano lunghi periodi di tempo senza che la società della Mela non fosse al centro di qualche notizia o indiscrezione: nel bene o nel male, Jobs ha sempre trovato il modo di tenere vivo l’interesse su Apple, sui suoi prodotti, e sui suoi servizi, mentre la Apple di oggi sembra essere un po’ più discreta . Non che questo sia necessariamente un male, ma lo diventa se si rischia di confondersi con la concorrenza, cosa che Apple non può permettersi… ma dopotutto, pur nella sua discrezione, Apple sta attuando diverse strategie volte a richiamare interesse intorno al proprio nome, sia dal punto di vista dell’utenza che quello degli sviluppatori (senza dimenticare gli azionisti).

Possiamo infatti notare da un lato l’ampliamento dell’offerta (iPhone con schermi di tre diverse dimensioni, iPad Pro con pennino, Watch, MacBook 12″) dall’altro l’apertura di nuovi mercati per gli sviluppatori (app per Apple TV, o Swift che diventa Open Source) ed infine alcune operazioni finanziarie mirate a mantenere la fiducia degli investitori (come il ritorno del dividendo o il programma di riacquisto delle proprie azioni). Non mancano inoltre i tentativi di esplorare nuovi settori: se nel 2002 una delle chiavi di volta fu la compatibilità dell’iPod con Windows, anche oggi si punta alla musica con la possibilità di utilizzare Apple Music su Android. Sempre con un occhio al passato, se il primo iMac fu il computer che puntò sulla USB come unica possibilità di collegamento col mondo esterno, oggi Apple si fa ancora una volta promotrice del nuovo standard USB-C, visto sul Macbook 12 ma sicuramente destinato a fare la sua comparsa anche sui prossimi Mac. Uscendo poi dal seminato di ciò che è considerato in senso più stretto il mondo dell’informatica, non dobbiamo poi dimenticare la domotica , la salute , e i progetti che ruotano intorno all’idea di una fantomatica Apple-Car .

Chi pensa che Apple non sia più in grado di fare innovazione, dovrebbe pensare ai molti dettagli che caratterizzano i prodotti di Cupertino (SoC progettati in casa, coprocessori di movimento, 3D touch, Secure Enclave , ecc…) dettagli che potrebbero aumentare nei prossimi mesi per rendere i prodotti Apple qualcosa di ancora più unico rispetto alla concorrenza. Il primo appuntamento è fissato per la prossima settimana, ma da qui alla fine dell’anno si aspettano diverse novità in tutti i settori, anche perché Apple deve rifarsi da un inizio anno in cui non ha certo brillato dal punto di vista dei risultati fiscali .

Domenico Galimberti
blog puce72

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Pubblicato il
31 ago 2016
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