Apple punta ancor più sull’ intelligenza artificiale con l’ acquisizione di Lattice Data , una giovane azienda specializzata nella conversione del dark data, ovvero la trasformazione di dati grezzi non categorizzati, come immagini e testi, in dati strutturati facilmente lavorabili sfruttando le moderne tecnologie di AI e machine learning. Il costo dell’acquisizione dovrebbe aggirarsi tra i 175 e 200 milioni di dollari con il coinvolgimento di 20 ingegneri informatici.
L’acquisita, nata nel 2015, ha cercato da subito di capitalizzare una soluzione di data management chiamata Deep Dive , nata presso la Stanford University. Non è un caso che anche i vertici della start up provengano proprio da quel mondo accademico che le ha dato i natali (Università di Stanford e del Michigan). “DeepDive è un sistema che estrae valore dal dark data. Come materia oscura, il dark data è una massa di dati sepolti in testo, tabelle, figure e immagini, che mancano di una struttura e sono quindi essenzialmente non processabili da software esistente. DeepDive aiuta a portare alla luce il dark data creando dati strutturati (tabelle SQL) da informazioni non strutturate (documenti di testo) e integrando tali dati con un database strutturato esistente” – si legge sul sito dedicato al progetto.
Di per sé la soluzione trova impieghi concreti nel mondo della medicina e della sicurezza . Nelle indagini internazionali l’utilizzo di questo “motore” può essere impiegato per smascherare traffici umani, nel campo medico può rappresentare un valido aiuto nella ricerca, ma anche le ricerche paleontologiche possono trarne giovamento, così come può essere un acceleratore nella formazione di sistemi di AI creando feed di dati più “utili”. È probabile però che a Cupertino abbiano in mente di sfruttare le novità con un approccio più commerciale e orientato al consumo di massa.
Con questa acquisizione Apple dovrebbe puntare a sviluppare nuove implementazioni sulle funzioni di ricerca, integrando nei suoi prodotti soluzioni simili a quanto sviluppato dalla concorrenza (leggasi principalmente Google con Knowledge Graph ). Reinventare le funzioni di ricerca gestendo l’incrocio di milioni di dati provenienti da fonti diverse e con formati differenti permetterà di fornire una risposta più puntuale alle richieste dell’utente . L’apporto di Lattice sarà indirizzato quindi su un arricchimento di Siri , l’assistente virtuale di casa Apple che sarà in grado di riconoscere più agevolmente i comandi vocali impartiti dall’utente ed elaborare una risposta più vicina alle aspettative. Sono molti i rumors circa la nascita di un assistente personale (hardware) basato su Siri. Si tratterà dell’ ennesimo rivale di Amazon Echo e Google Home, oltre che un modo per mettere i bastoni tra le ruote all’approdo di Alexa sugli iPhone . Le attese di vendita parlando di almeno 12 milioni di dispositivi nel primo anno di vita.