Sembrava tutto finito con l’accordo extragiudiziale della scorsa settimana. Invece Apple ha presentato appello contro la decisione del giudice che aveva dato ragione a Corellium a fine 2020. L’azienda di Cupertino smentisce quindi indirettamente l’affermazione di Craig Federighi in merito alla funzionalità di scansione delle foto.
Apple vuole la trasparenza o no?
Il giudice aveva respinto le accuse di Apple, in quanto Corellium non ha violato il copyright, offrendo il tool che permette di creare versioni virtuali degli iPhone. Consentire lo studio del codice di iOS rientra nel cosiddetto “fair use”. A distanza di quasi due anni (e nonostante l’accordo relativo alla violazione del Digital Millennium Copyright Act), Apple ha presentato appello contro la sentenza del giudice. L’azienda di Cupertino non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali.
La decisione di Apple ha sorpreso gli esperti del settore e la stampa specializzata. All’inizio del mese è stata annunciata una tecnologia che consente di effettuare la scansione delle foto prima dell’upload su iCloud. L’obiettivo è individuare eventuali contenuti CSAM (Child Child Sexual Abuse Material). Il Vice Presidente Craig Federighi aveva dichiarato che i ricercatori di sicurezza possono esaminare il codice di iOS per verificare il corretto funzionamento della tecnologia e il rispetto della privacy.
Corellium ha quindi deciso di offrire una ricompensa di 5.000 dollari a tre ricercatori che scoprono vulnerabilità nella nuova tecnologia CSAM. La software house ha anche ringraziato Apple per questa possibilità. Ma la decisione di presentare appello contro la sentenza del giudice smentisce quanto affermato da Federighi.
Matt Tait, Chief Operating Officer di Corellium, ha dichiarato che le parole di Federighi non corrispondono alla realtà perché iOS è stato progettato in modo da rendere molto difficile l’ispezione del codice.