La battaglia tra Apple e l’Unione Europea si fa sempre più accesa. Da sempre il gigante di Cupertino difende il suo ecosistema blindato. D’altro canto l’UE, con il Digital Markets Act (DMA), vuole abbattere le barriere e aprire il mercato alla concorrenza.
Ma che cosa chiede esattamente l’Unione Europea ad Apple? In soldoni, di rendere accessibili ai concorrenti alcune delle sue funzionalità esclusive, come le notifiche iOS, AirDrop e l’accoppiamento automatico dei dispositivi. In futuro perciò potremmo inviare file da un iPhone a uno smartphone Android senza bisogno di app di terze parti.
Apple contro le richieste UE di aprire AirDrop e altre funzioni a terze parti
Sia chiaro, Apple non ci sta. L’azienda della mela vede queste richieste come un attacco frontale al suo modello di business basato sulla privacy e la sicurezza degli utenti. Secondo i vertici di Cupertino, aprire le porte del proprio “walled garden” a sviluppatori esterni potrebbe esporre i dati personali degli utenti a gravi rischi.
Ma l’UE non sente ragioni. Per Bruxelles, è ora di spezzare il dominio di Apple e Google sui rispettivi ecosistemi, permettendo a piccole e medie imprese di competere ad armi pari. E poco importa se Tim Cook & Co. gridano al lupo: per l’Europa, la libera concorrenza viene prima di tutto.
Lo zampino di Meta
C’è poi un altro attore che si aggira intorno a questa vicenda: Meta, il colosso dei social network guidato da Mark Zuckerberg. Secondo indiscrezioni, la società di Menlo Park starebbe facendo pressioni sull’UE per ottenere l’accesso a funzionalità chiave dei dispositivi Apple, come il microfono, iMessage e AirPlay.
Una prospettiva che fa venire i brividi ad Apple, da sempre in prima linea nella lotta alla raccolta indiscriminata di dati personali operata da aziende come Facebook. Per Cupertino, mettere la privacy degli utenti nelle mani di Zuckerberg sarebbe come affidare la pecora al lupo. In tutta onestà, è difficile dargli torto.
La guerra dei mondi (digitali)
In definitiva, quella tra Apple e l’UE è una vera e propria guerra santa tra due visioni opposte del mercato digitale. Da una parte, il modello “chiuso” di Cupertino, basato sull’integrazione verticale tra hardware, software e servizi. Dall’altra, l’approccio “aperto” di Bruxelles, che punta sulla concorrenza e l’interoperabilità come vettori dell’innovazione. Chi vincerà questa battaglia? Difficile dirlo.