Milano – Non si vedrà prima di settembre 2017, ma attorno all’iPhone 8 (o 7s) si moltiplicano le chiacchiere. L’ultimo report è quello del Wall Street Journal , che ha ribadito quanto già altri analisti e addetti ai lavori avevano già anticipato: il design del prossimo Melafonino sarà molto differente dall’attuale , con Apple impegnata ad adottare una nuova tecnologia per lo schermo e probabilmente anche a cambiare materiali con cui viene realizzata la scocca. Una sfida, sia per l’azienda che fino a oggi ha venduto il suo terminale senza curarsi troppo di alcune specifiche, sia per i fornitori che dovranno garantire partite da milioni di schermi per sostenere la domanda.
La scelta di Apple dovrebbe ricadere sulla tecnologia OLED , ovvero schermi già presenti da molti anni su molti device della concorrenza a cominciare da quelli di Samsung: gli OLED permettono di ottenere neri più neri e di abbattere i consumi, sono quindi un prodotto superiore per quanto attiene la qualità ed è davvero inspiegabile come mai fino a questo punto a Cupertino abbiano rimandato la sua adozione. La giustificazione più probabile è la possibilità di garantire forniture adeguate ai volumi di vendita di iPhone: milioni di pezzi al trimestre, una capacità che oggi supera probabilmente la capacità dell’industria di produrre questo tipo di schermi.
Uno schermo OLED però ha anche altri vantaggi: adottato un design curvo simile a quello del Galaxy S6 ed S7 edge, infatti, si possono ottenere effetti “borderless” che fanno apparire lo schermo praticamente privo di cornice . Un effetto “speciale” che piace molto ai consumatori, nonostante possa risultare un po’ scomodo in fase di utilizzo (le immagini risultano distorte ai bordi, e le dita che impugnano lo smartphone possono attivare il touch per errore), e che garantirebbe all’iPhone di riguadagnare un po’ dell’appeal perduto. Resta il modello di smartphone più venduto su piazza, ma i numeri non sono più così positivi come in passato e le performance sul mercato del “vecchio” modello SE sono un rebus tutto da risolvere.
In prospettiva, visti anche i brevetti che Apple continua ad accumulare, ci potrebbero essere smartphone che riprendono il vecchio design “a conchiglia”, o che comunque adottano formati molto differenti dagli attuali. Questa è tutta una speculazione, ma Apple non è la sola che pensa a questi formati: e differenziare e svillupare alternative è indispensabile per sopravvivere in un mercato ormai saturo .
In ogni caso, la decisione di Apple di adottare OLED dipende tutta dalla capacità dei fornitori di garantire tutti gli schermi necessari: Samsung è di fatto leader in questo settore, e oltre che sui suoi smartphone i pannelli AMOLED sono presenti anche su terminali di altre aziende (per esempio Huawei). Samsung da sola forse però non riuscirebbe a tenere testa ai propri device e a quelli di Apple, e quest’ultima quando possibile non gradisce di legarsi a un solo produttore per la fornitura di un elemento dei suoi smartphone. Così LG Display, Foxconn e Japan Display stanno iniziando ad attrezzarsi per fare fronte alle richieste e garantire, almeno entro il 2018, la qualità e la quantità richiesta.
Non è una scommessa da poco: i report dicono che Sharp (oggi acquisita da Foxconn) dovrebbe investire 5 miliardi di dollari per creare le infrastrutture e le linee di produzione necessarie a sfornare OLED. Tuttavia si tratta di pannelli che si faranno strada sempre di più sul mercato, dunque si tratta di un investimento che garantirà competitività a prescindere da Apple . In conclusione, il WSJ precisa proprio quanto segue: l’adozione di OLED a bordo dell’iPhone sarà probabilmente legata proprio alla possibilità di Apple di scegliere tra diverse offerte da diversi fornitori, e potrebbe trovare spazio anche soltanto su uno dei modelli che saranno lanciati il prossimo anno.
Luca Annunziata