Roma – Manca ormai poco al 23 giugno, data di inizio della World Wide Developers Conference che Apple terrà a San Francisco. Quest’anno, ancor più dei precedenti, sono attese grandi novità su ogni fronte: proviamo a fare qualche previsione.
Partiamo dall’hardware, anzi, dal cuore dell’hardware: i microprocessori. La notizia quasi certa è che verrà presentato il PPC970 , il nuovo processore a 64 bit di IBM che con ogni probabilità equipaggerà le prossime versioni dei PowerMac.
Si tratta del primo processore prodotto da IBM ad implementare il Velocity Engine, quel particolare motore di calcolo che Motorola chiama Altivec. A mio avviso è un chiaro segnale della strada che IBM ed Apple vogliono intraprendere insieme: sviluppando Mac OS X, Apple ha rivolto tutti i suoi sforzi nell’ottimizzare il codice per questo set di istruzioni, ma IBM non si era ancora orientata verso questa tecnologia, concentrandosi maggiormente sullo sviluppo dei processori G3. Questa situazione ha causato grossi svantaggi ad entrambe le parti: da un lato IBM ha ridotto le sue forniture di processori (dalla presentazione del nuovo iMac-G4/LCD, il G3 di IBM è utilizzato solo sugli iBook), e dall’altro Apple è rimasta “vittima” di Motorola e dei suoi ritardi nella crescita del G4.
Ora la situazione potrebbe cambiare drasticamente: oltre al PPC970 pare infatti che anche la prossima versione dei G3 potrebbe integrare il Velocity Engine, rilanciando in maniera ancora più decisa la presenza di IBM all’interno delle macchine Apple. In una tale evenienza c’è da chiedersi che fine farebbe il G4: si può immaginare uno scenario in cui coesistano tre diverse famiglie di processori, il PPC970 sui PowerMac, il nuovo G3 sugli iBook, e il G4 su iMac ed eMac? E’ ragionevole supporre di sì, sebbene questo finirebbe forse per generare un po’ di confusione fra gli utenti.
Per quanto riguarda i PowerBook, la decisione di adottare il PPC970 dipenderà fondamentalmente dai consumi energetici del nuovo processore.
Il PPC970 dovrebbe debuttare con frequenze massime di 1,8 GHz, ma gli incrementi di clock dovrebbero susseguirsi ad un ritmo sicuramente maggiore rispetto a quanto è successo negli ultimi anni con i G4 di Motorola. E’ comunque evidente che l’incremento di prestazioni sarà determinato da ben altri fattori, e qui entra in gioco anche la nuova release del sistema operativo, nome in codice Panther, che sarà ottimizzata per sfruttare appieno i 64 bit del PPC970.
In base a queste considerazioni, sembra quasi scontato che Panther e le macchine basate sul nuovo processore di IBM debbano essere rilasciati quasi in contemporanea, così che ognuno possa usufruire dei vantaggi offerti dall’altro.
Sappiamo (come pubblicizzato dalla stessa Apple) che uno degli eventi principali della WWDC sarà la presentazione di Panther, ma probabilmente la nuova versione di Mac OS X verrà messa a disposizione degli utenti non prima dell’autunno. Stando così le cose, non avrebbe senso nemmeno l’introduzione di nuovo hardware a 64 bit (se non a scopo dimostrativo), anche se alcuni siti dediti alle indiscrezioni parlano di grossi quantitativi di PPC970 nelle mani degli usuali assemblatori delle macchine Apple.
Più probabile sembrerebbe invece la revisione del PowerBook 15″ (alias Titanium), ma se ne parla da così tanto tempo che potrebbe tanto non arrivare quanto arrivare in anticipo.
Volendo fantasticare, in base all’attenzione rivolta da Apple al mondo dei portatili, qualcuno immagina che il PowerBook 15″ potrebbe essere il primo computer Apple a montare il nuovo processore a 64 bit; in realtà è molto più probabile e auspicabile che siano i desktop professionali a beneficiare di un così consistente incremento di prestazioni.
Di fronte a tutte queste novità ancora parzialmente avvolte nel mistero, in Internet si possono trovare i risultati di diversi test, sia riguardo il PPC970, che a proposito di Panther. Se i primi sono quasi certamente dei “falsi” che non vale nemmeno la pena di commentare, i secondi mostrano che gli sforzi fatti da Apple nell’ottimizzazione del proprio sistema saranno ben visibili anche sulle vecchie macchine, nonostante l’aggiunta di numerose nuove funzionalità.
Ci si deve aspettare qualcos’altro dalla WWDC? Dal punto di vista hardware non dovrebbero esserci altre novità di rilievo, anche se diversi mesi fa qualcuno disse che durante questa estate l’iMac sarebbe stato “rivoluzionato”. Personalmente non credo molto a queste voci, anche se l’idea di una macchina completamente nuova è sempre qualcosa di accattivante. Sono invece più propenso ad aspettarmi delle nuove applicazioni software che poco per volta faranno concorrenza ad Office: la sfida è iniziata a gennaio con la presentazione di Keynote, ottimo sostituto di PowerPoint, e secondo me potrebbe proseguire con un editor di testi – che qualcuno ha già battezzato iDocument – in competizione diretta con MS Word.
Ora non resta che lasciar passare le poche settimane che ancora ci separano dalla WWDC.