La commissione dell’Arabia Saudita che si occupa di Information and Commucation Technology ha fatto ricorso contro 31 degli oltre 1409 nuovi domini generici in attesa di approvazione da parte dell’ Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN).
I domini contestati dall’autorità araba hanno a che fare con contenuti a sfondo sessuale o con ciò che viene considerato in qualche modo vizioso: tra essi vi sono i nomi di indirizzi .virgin , baby (richiesti rispettivamente da Virgin Group e Johnson&Johnson), .gay , .sex , .wine , .vodka , .casino , .poker , .bar e .pub .
Tutti questi nomi secondo l’Arabia Saudita rischiano di incoraggiare pornografia, malcostume e corruzione. In particolare, poi, il discorso sull’omosessualità appare spinoso per il paese arabo: “Se l’essere gay è un’attività accettata negli Stati Uniti, questo non significa che debba essere accettata e benvenuta anche altrove. ICANN non deve dunque cercare di imporre la visione culturale e i valori occidentali ad altre società”.
Inoltre, contestati sono indirizzi legati a visioni religiose diverse da quelle del Paese, come .Bible e .catholic . ( C.T. )