I servizi di password manager non utilizzano soltanto gli algoritmi crittografici per proteggere le password. NordPass, ad esempio, affianca a questa protezione l’architettura zero-knowledge, comunemente conosciuta come architettura a conoscenza zero.
Questo sistema di protezione consente soltanto all’utente abbonato al servizio NordPass di conoscere cosa ha memorizzato all’interno del vault.
Pertanto, NordPass consente all’utente di creare una password senza necessariamente doverla mostrare al gestore, rendendo quindi il sistema molto più sicuro.
In pratica, nessuno all’infuori dell’utente potrà prendere visione delle password, ma anche dei dettagli inerente alla carta di credito o ad altre informazioni sensibili.
Inoltre, non conoscendo la master password, NordPass non potrà accedere ai dati crittografati, che saranno al sicuro anche in caso di violazione dei suoi server.
Come funziona l’architettura zero-knowledge di NordPass
Per mettere al sicuro le password, l’utente deve sottoscrivere un abbonamento a NordPass in questa pagina. Il piano tariffario più conveniente è quello a 1,69 euro al mese, che è biennale e da pagare in un’unica soluzione.
Su questo abbonamento è applicato uno sconto del 43% ed è prevista una garanzia di rimborso di 30 giorni.
Creato l’account, NordPass chiede all’utente di impostare una master password, che deve essere assolutamente facile da ricordare.
Ciò perché sia la crittografia che la decrittografia avvengono nel dispositivo direttamente. Quando i dati raggiungono i server di NordPass, la protezione sarà totale.
Come detto in precedenza, con l’architettura zero-knowledge soltanto l’utente conosce il contenuto del vault.
NordPass usa quest’ulteriore sistema di protezione per consentire all’utente di effettuare il backup dei dati in totale sicurezza e mantenerli per sincronizzarli con gli altri dispositivi in suo possesso in modo facile.
Inoltre, l’architettura a conoscenza zero protegge la privacy degli utenti. Nel momento in cui NordPass esegue il backup dei loro dati sui propri server, i dati stessi sono già protetti dall’algoritmo XChaCha20.
Quindi, sia il gestore che possibili intrusi riusciranno a comprendere cosa c’è memorizzato dentro il vault.
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