Un’ora per abbattere le pagine online accusate di terrorismo, giorni interi per verificarle e rimettere a disposizione degli utenti i molti – troppi – falsi positivi: secondo Archive.org la proposta del Parlamento Europeo contro la propaganda terroristica online fa acqua da tutte le parti poiché impone un lavoro oneroso di filtro e non ha contrappesi in grado di riequilibrare la situazione. L’accusa di Archive.org non è teorica, né mera questione di principio, ma supportata da dati decisamente espliciti.
Il caso è relativo a 550 url segnalate nei giorni scorsi ad Archive.org dalla French Internet Referral Unit (French IRU) tramite l’apposito strumento messo in piedi dall’Europol: 550 url per altrettante pagine di archivio che sarebbero correlate ad attività di propaganda terroristica e pertanto oggetto di immediato takedown forzoso. Secondo la proposta al voto presso il Parlamento Europeo, Archive.org sarebbe infatti costretta ad affossare ognuna di queste pagine entro un’ora dalla segnalazione (cosa già di per sé non certo semplice, vista la mole delle segnalazioni inviate), salvo verificare solo in un secondo momento se ci fosse effettivamente la necessità di tale repulisti. In caso di mancata ottemperanza, chiaramente, ogni responsabilità ricadrebbe sul sito che ospita le pagine individuate all’interno della segnalazione.
Una delle pagine indicate dall’agenzia francese sarebbe stata identificata come effettivamente correlata ad attività terroristiche (ma la segnalazione era in condivisione con L’Office Central de Lutte contre la Criminalité liée aux Technologies de l’Information et de la Communication). In tutti gli altri casi le pagine erano del tutto sgombre di qualsivoglia attinenza con il terrorismo, completamente pulite ed innocenti. 1 caso su 550, insomma: decisamente troppo poco, ad evidenza tanto di una grave inefficienza nei meccanismi di identificazione dei problemi, sia di inopportunità del sistema di takedown immaginato dalle istituzioni europee.
Queste alcune delle pagine indicate da Archive.org a dimostrazione delle proprie accuse: si tratta di indirizzi segnalati dalla French IRU, ma pagine in realtà al di sopra di qualsivoglia sospetto (tra le quali il noto Project Gutemberg):
- https://archive.org/details/texts
- https://archive.org/details/americana
- https://archive.org/details/etree
- https://archive.org/details/gutenberg
- https://archive.org/details/smithsonian
La domanda che pone Archive.org al Parlamento è semplice e pragmatica: se questo è il calibro delle segnalazioni destinate a sopraggiungere, come potrà il progetto dar corso al takedown in tempi brevi e senza il pesante continuo rischio di affossare pagine in realtà valide ed utili? Come può un progetto come Archive.org rimanere in piedi se per ogni url sospetta si chiede l’affossamento di 550 url pulite, con l’obbligo del takedown o il rischio di pagarne le conseguenze?
La normativa contro il terrorismo deve tenere conto di questo tipo di situazioni e porvi rimedio con i necessari contrappesi, in caso contrario potrebbe diventare strumento utile per altre finalità. La proposta andrà al voto entro pochi giorni.