Facebook taglia il nastro al suo nuovo e lungimirante laboratorio per sviluppare, prototipare e testare i progetti hardware in un modo “filosoficamente” diverso dai classici lab di sviluppo.
Altri laboratori erano già stati costruiti ma dedicati a progetti specifici. Nella vecchia sede di Palo Alto era stato edificato un laboratorio per sviluppare sistemi personalizzati di rack, server e storage , così come a Seattle è situato il laboratorio del progetto Oculus mentre nel Regno Unito si trova l’hangar dei droni Aquila .
Nel comunicato ufficiale viene riportato che “Questi laboratori hanno funzionato bene per i rispettivi team di sviluppo, ma con il tempo si è osservato che quando gli ingegneri provenienti dai diversi team si riunivano, condividendo la propria esperienza, riuscivano ad ottenere progressi più velocemente “.
Prendendo spunto da questa riflessione, che è anche la filosofia che ha dato i natali allo stile lavorativo del co-working è stato realizzato il laboratorio denominato ” Area 404 “, situato presso gli uffici di Facebook a Menlo Park (California, Usa), che si estende su una superficie di circa 2.044 metri quadrati .
Il nome prende spunto dal tipico messaggio di errore HTTP ” 404 page not found ” (pagina non trovata) per giocare sul fatto che un laboratorio di questo tipo non esisteva, almeno internamente a Facebook , e che quindi se un team di sviluppo ne avesse avuto bisogno si sarebbe trovato di fronte a una virtuale risposta del tipo “404 area not found”.
La tipologia di laboratorio ricorda molto i FabLab : laboratori in cui vengono ospitati diverse tipologie di macchinari e che velocizzano il processo di prototipazione dando la possibilità ai diversi reparti di cooperare sinergicamente, individuando così più celermente eventuali criticità.
L’intero laboratorio è suddiviso in due aree principali: i laboratori di ingegneria e i laboratori di prototipazione.
All’interno dei laboratori di ingegneria sono presenti 50 banchi di lavoro attrezzati per supportare al meglio il lavoro di ingegneri, progettisti e debugger tramite apparecchiature con specifiche configurazioni personalizzate a seconda dei progetti a cui sono orientate.
I laboratori di prototipazione , invece, contengono un multitornio a 9assi, macchine a controllo numerico (CNC) , fresatrici verticale a 5 assi, una macchina di misura delle coordinate (CMM) con cui verificare accuratamente le misure di un prototipo, nonché un microscopio elettronico e uno scanner CT per analizzare i componenti alla ricerca di guasti e riprodurre in 3D le immagini a raggi X.
L’aspettativa, sintetizzata nel comunicato, sarebbe dunque quella di “rendere il mondo più aperto e connesso che comprende la costruzione di hardware di prossima generazione – hardware più intelligente, capace di creare esperienze più coinvolgenti e sistemi connessi con tutto il mondo. Con il nostro laboratorio ampliato, aumenterà il ritmo della ricerca e sviluppo hardware come già sta accadendo all’interno di Facebook da quando sono stati raggruppati i nostri esperti”.
È stata inoltre stilata una roadmap riferita ai prossimi 10 anni, in cui viene illustrato quali traguardi ci si aspetta di raggiungere grazie al contributo di una simile riorganizzazione.
Per Facebook, in effetti, potrebbe rappresentare una reale opportunità di oltrepassare la barriera del solo sviluppo software, entrando di fatto nel mercato dell’hardware.
Luca Algieri