Il Cortex A15 in uscita nel 2012 rappresenta la nuova punta di diamante della collezione ARM. L’ambizioso processore multi-core destinato a smartphone, tablet e piccoli server, arriverà a quintuplicare le prestazioni degli ARM attuali, potrà raggiungere la frequenza di 2,5 gigahertz e supportare fino ad un terabyte di memoria fisica.
Il chipmaker inglese è sicuro che l’architettura dell’A15 potrà competere con l’offerta x86 delle proposte AMD e Intel, ma ammette che servirà una ulteriore messa a punto delle prestazioni per vincere questo testa a testa. In ogni caso, secondo il portavoce ARM, con gli smartphone e i tablet di domani non sentiremo la mancanza del PC.
Moltissimi dispositivi mobile attuali già montano i chip ARM, ma ora l’azienda sta cercando di entrare in nuovi mercati che includono server, networking e telecomunicazioni. Il nuovo processore utilizza un design multi-core scalabile tra 2, 4 e 8 core, proprio per non precludersi alcuna possibilità d’installazione.
Recentemente Nvidia ha scelto di sposare questa architettura per sviluppare una soluzione CPU-GPU in grado di garantire performance competitive in ogni scenario d’utilizzo, e Microsoft ha confermato che Windows 8 sarà compatibile con i SoC ARM. Segno che il vento sta cambiando nella eterna lotta tra RISC e CISC.
Roberto Pulito