ARM e AMD: il computing è eterogeneo?

ARM e AMD: il computing è eterogeneo?

Le due produttrici di semiconduttori danno il la a un nuovo consorzio per promuovere il computing "eterogeneo", capace di offrire il meglio delle possibilità su tutte le moderne piattaforme e unità di calcolo
Le due produttrici di semiconduttori danno il la a un nuovo consorzio per promuovere il computing "eterogeneo", capace di offrire il meglio delle possibilità su tutte le moderne piattaforme e unità di calcolo

Importanti protagonisti dell’industria dei semiconduttori hanno annunciato la formazione di Heterogeneous System Architecture (HSA), un consorzio che ha l’obiettivo di promuovere uno standard di computing unificato capace di trarre vantaggio dall’eterogeneità delle diverse piattaforme e unità computative attualmente presenti sul mercato.

Il nuovo consorzio è stato disvelato nel corso del Fusion Developer Summit organizzato da AMD, e non è un caso che Sunnyvale figuri tra i principali promotori dell’iniziativa assieme ai partner ARM, Imagination Technologies, MediaTek e Texas Instruments.

L’obiettivo finale di HSA è quello di stilare specifiche hardware “comuni” e supportare un ecosistema esteso basato su tali specifiche, un ambiente tecnologico in cui gli sviluppatori potranno avvantaggiarsi delle notevoli capacità delle attuali CPU e GPU con un accento particolare sul “parallel computing” – in sostanza l’utilizzo al pieno dei vari componenti di calcolo disponibili nei processori “eterogenei”.

La presentazione di quello che intende fare HSA appare praticamente una dichiarazione di guerra a Intel e al suo dominio (finora) incontrastato sul mondo x86 e su quello dei semiconduttori nel suo complesso , visto che il consorzio dice di voler portare l’industria “oltre le limitazioni della obsoleta architettura degli ultimi 25 e più anni”.

Per AMD & company tale architettura “legacy” starebbe soffocando l’innovazione nel software inibendo lo “spiegamento di un nuovo mondo di possibilità tra PC, smartphone, tablet e notebook ultraleggeri” senza dimenticarsi dei supercomputer e infilandoci dentro la solita spruzzata di “servizi cloud”.

Nel tentativo (tutto da verificare) di liberare il mondo tecnologico dai processori x86 e dello strapotere di Intel, le società coinvolte nel nuovo consorzio intendono fornire agli “app developer” una gragnola di manuali, librerie, SDK, training, documentazione, supporto e tutto quanto possa servire allo scopo.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
14 giu 2012
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