ARM ha lanciato un “IoT Starter Kit”, edizione Ethernet, un pacchetto base con costi estremamente contenuti e la possibilità di sfruttare le funzionalità cloud dell’infrastruttura di computing di IBM. L’obiettivo è ovviamente favorire l’innervamento della Internet delle Cose, un orizzonte tecnologico che tra l’altro deve scontrarsi con una community di sviluppatori non avvezzi a questo genere di applicazioni.
L’IoT Starter Kit comprende una scheda microcontroller realizzata da Freescale, FRDM-K64F , con un pin layout compatibile Arduino e un chip ARM Cortex-M4 che gira con una frequenza di 120MHz. Il microcontroller include anche un piccolo display LCD grafico (128×32), una serie di sensori e una porta Ethernet per il collegamento alla rete e quindi a Internet.
Il contributo principale di ARM al kit IoT è l’inclusione di mbed , sistema operativo per dispositivi interconnessi e connessioni distribuite già svelato mesi addietro . L’OS si incaricherà di trasferire i dati raccolti dai sensori del microcontroller ai server della piattaforma cloud Bluemix di IBM, dove gli sviluppatori potranno giovarsi delle capacità di analisi e computazionali di Big Blue per mettere a frutto i suddetti dati.
La principale caratteristica del kit IoT di ARM sarebbe la facilità e praticità di utilizzo, poiché anche gli sviluppatori a corto di competenze Web e IoT potrebbero cominciare a raccogliere dati e spedirli online nel giro di pochi minuti, senza ulteriori complicazioni o costi di gestione di infrastrutture ad-hoc.
Alfonso Maruccia