È tempo di novità per la società britannica ARM Holdings , premiata designer degli omonimi microchip a basati su set di istruzioni RISC: l’azienda ha annunciato la commercializzazione di due nuove CPU della serie Cortex-R , R5 ed R7, destinate ai dispositivi integrati e alle applicazioni embedded in cui è necessario processare una gran quantità di dati nelle comunicazioni in tempo reale.
I microchip “MPCore” della serie Cortex-R sono pensati per un utilizzo diverso rispetto ai “fratelli maggiori” della serie Cortex-A : nondimeno i nuovi R5 ed R7 fanno sfoggio di notevoli miglioramenti rispetto ai Cortex-R4 attualmente in circolazione. R5 estende le funzionalità di R4 pur mantenendo la compatibilità con il vecchio chip, dice ARM, mentre R7 dispone di caratteristiche avanzate (soprattutto esecuzioni di istruzioni out-of-order e supporto hardware più veloce alle operazioni in virgola mobile) innovative.
Entrambe i nuovi chip Cortex-R sono in grado di funzionare anche in configurazione multi-core , una “prima volta” per il mercato embedded secondo quanto sostiene l’azienda. “Il lancio simultaneo degli MPCore Cortex-R5 e Cortex-R7 delinea chiaramente la nostra posizione di leadership come architettura ideale per le presenti e future applicazioni baseband mobile e storage avanzato”, dice ARM.
I nuovi Cortex-R sarebbero in grado di processare le informazioni in tempo reale molto più velocemente, e per ARM sono l’ideale per lo sviluppo di dispositivi compatibili con la tecnologia mobile di quarta generazione conosciuta come LTE . Il primo campo di applicazione sarà naturalmente quello mobile e smartphone, seguito a ruota dall’integrazione in hard disk, stampanti, SSD, apparati di rete e automotive.
I due nuovi processori della linea Cortex-R saranno disponibili in applicazioni consumer a partire dal 2012, e serviranno verosimilmente a incrementare il già lauto business del chip-designer britannico. Ma il mercato embedded fa gola anche a Intel , che ha recentemente finalizzato l’acquisizione della divisione Wireless Solution di Infineon prendendo possesso dei relativi prodotti 2G, 3G ed LTE.
Alfonso Maruccia