C’è anche Arm tra coloro che credono nel progetto Raspberry Pi. A testimoniarlo è l’investimento appena annunciato dalla società britannica, che acquisisce così una quota di minoranza nella sussidiaria della Raspberry Pi Foundation che si occupa della commercializzazione delle note schede. Non è stata resa nota l’entità dell’impegno economico necessario per giungere alla stretta di mano.
Il futuro di Raspberry Pi passa (anche) da Arm
L’obiettivo dichiarato è quello di sostenere lo sviluppo e la crescita dell’ambito legato alla Internet of Things, in particolare la community degli sviluppatori impegnati su questo fronte. Non è dato a sapere se l’accordo si tradurrà in una nuova strategia per quanto riguarda la realizzazione e la distribuzione di nuovi modelli. Questo un estratto in forma tradotta del commento attribuito a Paul Williamson (SVP e GM della divisione Internet of Things Line of Business per Arm).
Arm e Raspberry Pi condividono la visione di rendere l’informatica accessibile per tutti, rimuovendo le barriere di accesso all’innovazione, così che tutti, ovunque, possano imparare, fare esperienza e creare nuove soluzioni IoT. Con la rapida crescita delle applicazioni IA edge ed endpoint, piattaforme come quelle di Raspberry Pi, basate su Arm, sono di importanza critica per spingere l’adozione globale di dispositivi IoT ad alte prestazioni, permettendo agli sviluppatori di innovare più velocemente e più rapidamente. Questo investimento strategico è l’ennesima prova del nostro continuo impegno per la community di sviluppatori e della nostra collaborazione con Raspberry Pi.
Il nuovo investimento va a rafforzare una partnership già in essere da lungo tempo, più precisamente dal 2008.
Poco più di un mese fa, Raspberry Pi ha annunciato l’arrivo della sua scheda di quinta generazione. Tra i punti di forza, un comparto hardware con specifiche tecniche migliorate e il supporto garantito almeno fino al 2035.