Roma – Ha seguito le abitudini che prima di lui hanno avuto molti cracker il celebre P.Power , nickname che identifica un uomo le cui attività sono da tempo nel mirino della polizia informatica europea ed americana. Cracker che ieri è stato arrestato in Spagna.
A dare l’annuncio sono stati i cybercop spagnoli che hanno dichiarato di essersi messi sulle tracce di P.Power circa nove mesi fa . Una volta individuato il suo vero nome, che la polizia iberica non ha però voluto diffondere, non è stato difficile compiere un blitz nel suo appartamento.
L’uomo, ingegnere informatico di 26 anni , a quanto pare soleva collegarsi ad internet con una connessione tradizionale e con un computer che gli inquirenti spagnoli hanno definito “vecchio”. I magistrati hanno disposto il sequestro di tutto il materiale informatico di cui l’uomo era in possesso.
La sua attività di cracking, sostengono i poliziotti, consisteva nello scaricare da Internet alcuni dei programmi più noti. Una volta sul proprio computer, l’ingegnere provvedeva ad analizzarne il funzionamento cercando vulnerabilità nel software che gli consentissero di produrre un “crack”, ovvero un bypass capace di attivare i software con codici fasulli e non con quelli abbinati ad ogni licenza dalle case produttrici. A quel punto P.Power, affermano gli inquirenti, diffondeva i crack in rete , rendendo quindi accessibili a chiunque dei software in certi casi molto costosi.
Secondo il ministero degli Interni spagnolo non è al momento possibile quantificare i danni provocati ai produttori dei software presi di mira da P.Power né si sa quanti siano gli utenti internet che nel tempo hanno scaricato i bypass realizzati dal cracker.
Va detto che sono da sempre numerosissimi i file di materiale craccato che girano in rete: da siti web e persino motori di ricerca dedicati ai crack ai network del file sharing, infatti, programmi craccati o crack per software blasonato sono rintracciabili da chiunque in pochi clic.